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Non vi diró «Non piangete» perché non tutte le lacrime sono un male.
J. R. R. Tolkien, Il Signore degli Anelli
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Gv 16,5-11)
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Ora vado da colui che mi ha mandato e nessuno di voi mi domanda: “Dove vai?”. Anzi, perché vi ho detto questo, la tristezza ha riempito il vostro cuore. Ma io vi dico la verità: è bene per voi che io me ne vada, perché, se non me ne vado, non verrà a voi il Paràclito; se invece me ne vado, lo manderò a voi. E quando sarà venuto, dimostrerà la colpa del mondo riguardo al peccato, alla giustizia e al giudizio. Riguardo al peccato, perché non credono in me; riguardo alla giustizia, perché vado al Padre e non mi vedrete più; riguardo al giudizio, perché il principe di questo mondo è già condannato».
Mi lascio ispirare
Negli ultimi discorsi, Gesù ci dice ciò che per lui più è urgente, ma che i discepoli forse non comprendono veramente. Anche noi davanti all’idea che un amico parta, quando una bella esperienza finisce, per esempio in questo periodo dell’anno che per tanti è la fine dell’anno scolastico e sociale, talvolta proviamo un senso di sconforto o di nostalgia, che forse ci toglie la voglia di scoprire cosa c’è dopo, di chiedere “dove vai?”, tanto siamo focalizzati nel cercare di trattenere quello che ancora abbiamo ma che sta sfuggendo.
Gesù oggi ci dice che le mancanze non sono un male! Che è umano affezionarsi, ma che solo attraverso il vuoto della tomba può scaturire la gioia inspiegabile e divina della Pasqua. Che c’è bisogno che lui vada via, perché lo Spirito possa entrare in noi. E chi meglio di noi oggi può capirlo? Non i discepoli all’epoca, ma noi che Gesù non lo abbiamo mai visto o toccato, eppure talvolta per grazia sperimentiamo la gioia grande di scoprirlo vivere dentro di noi, nei nostri desideri, lo vediamo nelle parole e nei gesti dei fratelli che ci circondano, negli sguardi dei piccoli e degli ultimi. Noi abbiamo questo grande privilegio che solo il fatto che Gesù sia tornato in cielo ci permette di vivere.
Chiediamo oggi di rendere grazie per le nostre mancanze, per ciò che non abbiamo o abbiamo perso nella nostra vita, perché attraverso quello spazio vuoto può passare la Grazia sovrabbondante dello Spirito.
Mariachiara R.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Quale tristezza rischia di togliermi la curiosità, oggi?
Quale vuoto della mia vita in passato ha permesso al Signore di farsi presente ai miei occhi?
Cosa mi aiuta a sentire la presenza dello Spirito, che nella giornata odierna potrà manifestarsi in me e nelle persone che incontrerò?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
27
Maggio
2025
Mancanze
commento di Gv 16,5-11, a cura di Pietre vive