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Diu tae lu pane a ci nu tene li tienti.
Dio dà il pane a chi non ha i denti.
Proverbio popolare salentino
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Gv 6,44-51)
In quel tempo, disse Gesù alla folla: «Nessuno può venire a me, se non lo attira il Padre che mi ha mandato; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. Sta scritto nei profeti: “E tutti saranno istruiti da Dio”. Chiunque ha ascoltato il Padre e ha imparato da lui, viene a me. Non perché qualcuno abbia visto il Padre; solo colui che viene da Dio ha visto il Padre. In verità, in verità io vi dico: chi crede ha la vita eterna. Io sono il pane della vita. I vostri padri hanno mangiato la manna nel deserto e sono morti; questo è il pane che discende dal cielo, perché chi ne mangia non muoia. Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo».
Mi lascio ispirare
Sarebbe bello, innanzitutto, avere la possibilità di fermarsi; sentire da cosa si è attratti, attirati e perché; quale è il bisogno, la necessità profonda su cui fa leva questa attrazione.
L’essere umano ha tanti tipi di fame, ha bisogno di nutrimento su più livelli – e i bisogni sono personalissimi per ognuno, determinati in base al contesto sociale, ai ruoli assunti e al momento di vita.
Più in profondità, però, c’è un bisogno che è alla radice della vita umana stessa, che è comune a tutti quanti indistintamente, anche quando viene negato: la relazione.
Si può avere ogni tipo di bene materiale, ma, se mancano relazioni sane, in cui la condivisione incondizionata e spontanea è possibile, nessun tipo di ricchezza è sufficiente a renderci felici, a renderci vivi.
La relazione è data dall’alterità, dal riconoscimento del proprio stato, dei propri confini e dalla consapevolezza che la Vita è diversificazione e movimento, trasformazione e cambiamento.
Dio è il pane della Vita, il pane vivo, l’energia che consente di connettere l’interno e l’esterno. Alimentàti di questo cibo, istruiti da questo Amore, finalmente possiamo masticare felicità, gustare pienezza, riposare in vita e in pace; e, soprattutto, possiamo essere autori in prima persona di vita nuova, condividendo il nutrimento che abbiamo ricevuto.
Questa linfa originaria, infatti, è inesauribile e ci richiama personalmente, intimamente, a uscire da noi stessi, a venire alla luce e in questa luce guardarci e guardare le nostre dimensioni con un corpo nuovo fatto di occhi, cuore e mente guariti, amati e amanti, vivi.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Cosa mi attira?
Quale necessità profonda urla la mia anima?
Come mi istruisce Dio oggi, qui dove sono in questo momento?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
8
Maggio
2025
Dacci oggi il nostro pane
commento di Gv 6,44-51, a cura di Mounira Abdelhamid Serra