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Vedere, sentire, amare. La vita è un dono di cui sciolgo i nastri ogni mattina al risveglio.
Christian Bobin
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Gv 12, 24-26)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «In verità, in verità io vi dico: se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto. Chi ama la propria vita, la perde e chi odia la propria vita in questo mondo, la conserverà per la vita eterna. Se uno mi vuole servire, mi segua, e dove sono io, là sarà anche il mio servitore. Se uno serve me, il Padre lo onorerà».
Mi lascio ispirare
Non come un seme non seminato perché caduto e infecondo, ma come un seme che muore – potremmo dire un seme che si affida alla terra, “attirerà tutti a sé” come capace di moltiplicare il suo frutto.
Assistiamo oggi a un invito ad affidarsi alla logica del Vangelo, che evidentemente non è la nostra: si porta frutto solo lasciando in mano la propria vita a un Altro, cioè ciò che si ha di più prezioso è da consegnare.
Mentre nella logica del nostro mondo ciò che è prezioso è da conservare, proteggere, Gesù ci invita a non calcolare e a non conservare, a entrare piuttosto nella logica del dono, nella logica del Padre che da’ il proprio Figlio senza riserve.
L’unica prigione è quella che creiamo se non affidiamo e consegniamo la nostra vita ad Altro, agli altri.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
In quali occasioni mi accade di voler controllare i dettagli delle mie giornate, della mia vita tanto da rimanerne imprigionato?
Quali passi concreti e piccoli nelle mie giornate posso fare per affidarmi alla Vita, al Signore?
Quante volte ho sperimentato la gioia del donare e del donarmi?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
10
Agosto
2023
Il coraggio di affidarsi
commento di Gv 12, 24-26, a cura di Enrica Bonino s.a.