
Edward Hopper, Tavola calda (1927) -
Sì, lo voglio
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Lc 1, 26-38)
In quel tempo, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallègrati, piena di grazia: il Signore è con te». A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine». Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio». Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l’angelo si allontanò da lei.
Mi lascio ispirare
Se nulla è impossibile a Dio, nelle sue infinite possibilità egli ci ha donato la capacità di prendere posizione.
Potere diviene allora voce del verbo con-fidare, fidarsi cioè di ciò che siamo e di ciò su cui ci è stato dato libero arbitrio, essere capaci cioè di deciderci su cosa vale il nostro sì e su cosa il nostro no. Questa è la parte che ci tocca. L’infinita capacità di Dio di creare dal nulla possibilità diviene inversamente proporzionale alla nostra capacità di dire no al potere inteso come controllo e di dire sì al potere di scegliere e affidarsi.
Questo significa non dimenticare di essere amati personalmente e ricordare che la responsabilità delle nostre scelte deve da noi essere assunta pienamente nel limite di ciò che siamo, lì dove siamo nel momento in cui siamo chiamati a rispondere. Né più e né meno.
In questo Maria è stata senza macchia, concepita cioè come limpida scelta, autrice di un amore radicale, di una vita piena e donata, protagonista di un’identità realizzata, creatrice di spazio d’espressione per l’altro per mezzo dell’assunzione del proprio limite. Guardando a lei ogni persona può tornare a se stessa, fidandosi di Dio e arrivando così a essere in relazione liberata e liberante con gli altri.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Di cosa mi sento responsabile e in quale misura ritengo sia giusto dovermene assumere la responsabilità ?
Quali fatti, desideri, situazioni non sono direttamente dipendenti da me e vorrei affidare a Dio oggi ?
Come mi sento sapendo che il Signore provvede a tutto ciò che non dipende da me e cosa posso annunciare di questo stato d’animo agli altri?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
8
Dicembre
2025
Ma anche no!
commento di Lc 1, 26-38, a cura di Mounira Abdelhamid Serra