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Hic et nunc.
Qui e ora.
attribuita a Quinto Orazio Flacco
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Lc 11,1-4)
Gesù si trovava in un luogo a pregare; quando ebbe finito, uno dei suoi discepoli gli disse: «Signore, insegnaci a pregare, come anche Giovanni ha insegnato ai suoi discepoli». Ed egli disse loro: «Quando pregate, dite: Padre, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno; dacci ogni giorno il nostro pane quotidiano, e perdona a noi i nostri peccati, anche noi infatti perdoniamo a ogni nostro debitore, e non abbandonarci alla tentazione».
Mi lascio ispirare
Gesù ci insegna a chi rivolgerci e cosa chiedere: prima ancora di esprimere questo desiderio di apprendimento, egli già insegna il come.
Il Maestro si trova «in un luogo», non vi è alcuna descrizione, alcun riferimento spaziale, sappiamo solo che nel luogo in cui si trovava stava pregando. È come se questo “stare” della mente fosse contemporaneo a un “andare-verso” del cuore: il luogo può essere qualunque.
Poi sappiamo che a un certo punto «ebbe finito», quindi impariamo che il tempo della preghiera deve essere identificato, definito e protetto, rispettato: il tempo non può essere tempo qualunque, è quello opportuno, necessario.
Infine, Gesù ci insegna a dare un nome specifico alla relazione con Dio: è una relazione creativa e generativa, che diventa tale nel momento in cui il Creatore viene riconosciuto non solo come unico Signore della storia ma prima di tutto come amore primordiale, generatore di vita. Non basta saperci creature: siamo figli amati, desiderati, allevati, giustificati e protetti.
Pregare, quindi, è quel tempo sacro in uno spazio qualunque in cui l’essere umano non è solo.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Quale tempo dedico alla preghiera?
Con chi mi metto in relazione quando prego?
Come mi sento guardato e ascoltato quando prego?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
8
Ottobre
2025
Il tempo opportuno
commento di Lc 11,1-4, a cura di Mounira Abdelhamid Serra