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Ipocrita (s.m.). Dicesi di persona che, professando virtù che non rispetta, si procura il vantaggio di trasformarsi, agli occhi di tutti, in ciò che più disprezza.
Ambrose Bierce
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mt23,27-32)
In quel tempo, Gesù parlò dicendo: «Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che assomigliate a sepolcri imbiancati: all’esterno appaiono belli, ma dentro sono pieni di ossa di morti e di ogni marciume. Così anche voi: all’esterno apparite giusti davanti alla gente, ma dentro siete pieni di ipocrisia e di iniquità. Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che costruite le tombe dei profeti e adornate i sepolcri dei giusti, e dite: “Se fossimo vissuti al tempo dei nostri padri, non saremmo stati loro complici nel versare il sangue dei profeti”. Così testimoniate, contro voi stessi, di essere figli di chi uccise i profeti. Ebbene, voi colmate la misura dei vostri padri.
Mi lascio ispirare
Ancora oggi, le ammonizioni di Gesù ai farisei e agli scribi vogliono provocare il nostro cuore. L’immagine è quella dei sepolcri: in base alle nostre esperienze, le tombe e i cimiteri sono luoghi vissuti diversamente, ma sicuramente carichi di significato e di emozione.
Gesù sa però scardinare le nostre consuetudini e quasi con irriverenza critica la cura esteriore per i sepolcri, ricordando che, per quanto possiamo imbiancare e riempire di fiori e decorazioni una tomba, essa continua a custodire sempre delle ossa, qualcosa di morto e maleodorante. E allo stesso modo non possiamo negare il marciume che c’è in noi: è proprio quello che va offerto a lui, amato e consegnato per poter essere trasfigurato.
Il secondo punto di Gesù è anche un avvertimento: vivere nel passato impedisce la pienezza del presente. Non serve sprecare energie nell’immaginare cosa avremmo fatto in situazioni ormai passate, non serve giustificare le nostre azioni e il nostro male di oggi con gli errori di chi ci ha preceduto.
Possiamo invece guardare alla nostra vita tenendo presente il sepolcro di Cristo: una tomba vuota. Lasciamo che proprio lui possa rinnovare la nostra vita, il nostro presente, le nostre maleodoranti interiorità, in modi sempre nuovi e imprevedibili.
Mariachiara R.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Quanto i miei comportamenti e le mie relazioni rispecchiano la mia interiorità?
Quale aspetto di me che cerco di sotterrare e mascherare?
Quale sepolcro del mio passato giudico come responsabile dei miei mali di oggi?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
27
Agosto
2025
Sepolcri vivi
commento di Mt23,27-32, a cura di Pietre vive