Rob Gondalves -
Cogito, ergo sum
Cartesio
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mt 9,32-38)
In quel tempo, presentarono a Gesù un muto indemoniato. E dopo che il demonio fu scacciato, quel muto cominciò a parlare. E le folle, prese da stupore, dicevano: «Non si è mai vista una cosa simile in Israele!». Ma i farisei dicevano: «Egli scaccia i demòni per opera del principe dei demòni». Gesù percorreva tutte le città e i villaggi, insegnando nelle loro sinagoghe, annunciando il vangelo del Regno e guarendo ogni malattia e ogni infermità. Vedendo le folle, ne sentì compassione, perché erano stanche e sfinite come pecore che non hanno pastore. Allora disse ai suoi discepoli: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe!».
Mi lascio ispirare
Onestamente mi fermo dinanzi a me stessa e riporto al cuore tutti quei momenti in cui sono stata ascoltata…in cui sono uscita dal mutismo dell’animo per dichiarare i miei pensieri, per far luce sulle mie emozioni.
Rammento tutte quelle volte in cui qualcuno si è preso cura di me e come è stato questo prendersi cura.
Non importa quanto ho ricevuto ma come sono stata capace di riceverlo, con quanta gratitudine riesco a tenerlo presente oggi alla mente, al cuore.
Qualsiasi falsità decade, il male non può generare bene.
Sono certa di essere stata amata, anche solo per un infinito momento l’ho colto.
Quello che è significato questo ascolto, questa cura è il Pastore che mi conduce, il signore della messe che ha mandato per me operai.
Prego che ne chiami altri e intanto sento e gusto come chiama anche me a ristorarmi e ripartire, ascoltare e prendermi cura, confermare la sua presenza.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Quali sono i miei pensieri oggi?
Quali emozioni generano questi pensieri?
Quando sono ascoltata come cambiano i miei pensieri e le mie emozioni? A chi posso offrire ascolto e cura?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
8
Luglio
2025
Ti sento, ti ascolto
commento di Mt 9,32-38, a cura di Mounira Abdelhamid Serra