Dio è il bene che facciamo, e nulla di più.
Franco Arminio
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Lc 1,46-56)
«Lʼanima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore, perché ha guardato l’umiltà della sua serva. D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata. Grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente e Santo è il suo nome: di generazione in generazione la sua misericordia si stende su quelli che lo temono. Ha spiegato la potenza del suo braccio, ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore; ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili; Ha ricolmato di beni gli affamati, ha rimandato a mani vuote i ricchi. Ha soccorso Israele, suo servo, ricordandosi della sua misericordia, come aveva promesso ai nostri padri, ad Abramo e alla sua discendenza, per sempre». Maria rimase con lei circa tre mesi, poi tornò a casa sua.
Mi lascio ispirare
Nel dolore, nella sofferenza, nel buio e nel vuoto, davanti a un bene che non sembra più possibile, dov’è Dio? Chi è Dio?
A volte questa domanda ci sembra impossibile e troppo pesante. Chiediamo la fiducia e la gioia di Maria, che davanti alle strade impreviste della vita sa accogliere e riconoscere la presenza di un Dio che viene nell’amore. Un Dio che si schiera coi deboli, un Dio di misericordia sempre nuova, un Dio disposto a rilanciare al di là di ogni nostra fine. Un Dio da magnificare perché nell’infinitamente piccolo del cuore umano decide di rendersi magnifico.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Quali mie piccolezze vorrei che il Signore guardasse?
In quali fragilità ho bisogno di sentirmi amato?
Dove sento, oggi, di poter magnificare il Signore?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
22
Dicembre
2018
Dio chi è?
commento di Lc 1,46-56, a cura di Caterina Rapini