Preghiera come valore che fonda la mia stessa umanità; preghiera quale perla fra tutte le parole.
(David Maria Turoldo)
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo ()
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano, e rimetti a noi i nostri debiti come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non abbandonarci alla tentazione, ma liberaci dal male.
Mi lascio ispirare
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Pregando, non sprecate parole come i pagani: essi credono di venire ascoltati a forza di parole. Non siate dunque come loro, perché il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno prima ancora che gliele chiediate.
Voi dunque pregate così:
Padre nostro che sei nei cieli,
sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno,
sia fatta la tua volontà,
come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
e rimetti a noi i nostri debiti
come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori,
e non abbandonarci alla tentazione,
ma liberaci dal male.
Se voi infatti perdonerete agli altri le loro colpe, il Padre vostro che è nei cieli perdonerà anche a voi; ma se voi non perdonerete agli altri, neppure il Padre vostro perdonerà le vostre colpe».
Mt 6,7-15
In queste parole la benedizione e la lode, l’invocazione e la richiesta, si fanno vita. Per questo il movimento del cuore che sale al Padre non può che concludersi che con l’invito al perdono e alla riconciliazione del fratello.
La preghiera di Gesù è una preghiera che unisce, che scava nelle relazioni: è relazione! Abbatte i muri e i confini. Non chiede certificati di nascita o permessi di soggiorno. E il Dio che ci rivela è il padre di tutti, che ha cura di ogni suo figlio. Una preghiera in qualche modo rivoluzionaria, soprattutto in tempi in cui si alzano mura e steccati tra popoli, tra famiglie, tra persone e gruppi sociali.
Dio non si auto-comprende solo come Padre, ma come “Padre nostro”: fin dall’inizio si mostra come un Dio che si fa prossimo. Un Dio-comunità che fa comunità. Gesù così mostra che la preghiera autentica, il vero cammino spirituale è quello che parte dal Padre e si conclude nei fratelli. Per tornare al Padre.
Fare propria questa preghiera diventa allora compromettente: dire “Padre nostro” significa riconoscere non solo la paternità di Dio, ma anche la relazione profonda e originaria con ogni uomo e ogni donna. È una preghiera e un impegno. Allora la vita diventa preghiera.
- Qual è il mio pane quotidiano?
- Quando mi sono sentito davvero figlio di Dio?
- Cosa mi impedisce di tendere le mani al Signore, come un figlio al Padre?
p. Michele Papaluca SJ
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
20
Febbraio
2018
Vita fatta preghiera, preghiera fatta vita
commento di , a cura di Michele Papaluca SJ