Qualcosa dentro di te sta cambiando
e ancora non lo sai. Stanotte non piangere,
c’è un paradiso su di te.
Don't cry, Guns'n'Roses
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mc 2,18-22)
In quel tempo, i discepoli di Giovanni e i farisei stavano facendo un digiuno. Si recarono allora da Gesù e gli dissero: «Perché i discepoli di Giovanni e i discepoli dei farisei digiunano, mentre i tuoi discepoli non digiunano?». Gesù disse loro: «Possono forse digiunare gli invitati a nozze quando lo sposo è con loro? Finché hanno lo sposo con loro, non possono digiunare. Ma verranno i giorni in cui sarà loro tolto lo sposo e allora digiuneranno. Nessuno cuce una toppa di panno grezzo su un vestito vecchio; altrimenti il rattoppo nuovo squarcia il vecchio e si forma uno strappo peggiore. E nessuno versa vino nuovo in otri vecchi, altrimenti il vino spaccherà gli otri e si perdono vino e otri, ma vino nuovo in otri nuovi».
Mi lascio ispirare
Proviamo a immaginare l’imbarazzo di uno sposo nel vedere gli invitati a nozze che digiunano. È un po’ l’imbarazzo, il dispiacere del Signore Gesù quando vede che la nostra fede in lui è tutta lacrime, dolore e sospiri… Guai ad essere lieti!
Giungeranno quei momenti – lo sappiamo tutti dalla nostra esperienza di vita – in cui ci verrà chiesto di condividere il dolore di chi soffre, di stare sotto la croce con la Madre addolorata; anche lì ci verrà chiesto di credere, di affidarci ad un Dio che non ci risparmia lo scandalo della morte (del Figlio suo, di coloro che amiamo e nostra). Giungeranno, sì.
Ma ora è tempo di festa, di saper vivere il nostro rapporto con Gesù nella gioia, con la consapevolezza che solo una fede in lui che esprime speranza, felicità dell’incontro, gioia del banchetto, può e sa dare senso al nostro vivere quotidiano. È il vino nuovo che va versato in otri nuovi. Altrimenti non funziona più. Altrimenti diventa una fede che allontana, e si perde anche il buono di una sapienza che sa affrontare i tempi in cui lo sposo ci viene tolto.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
In che occasione mi sono chiesto che tipo di credente sono?
Quando mi è capitato di non “partecipare alla festa”?
In che luogo vorrei che Dio portasse novità?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
15
Gennaio
2018
Mi inviti a nozze!
commento di Mc 2,18-22, a cura di Lino Dan SJ