Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo ()
Si avvicinava intanto la Pasqua dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme. Trovò nel tempio gente che vendeva buoi, pecore e colombe, e i cambiavalute seduti al banco. Fatta allora una sferza di cordicelle
Mi lascio ispirare
Amor, che ‘ncende il cor d’ardente zelo
Francesco Petrarca
Si avvicinava intanto la Pasqua dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme. Trovò nel tempio gente che vendeva buoi, pecore e colombe, e i cambiavalute seduti al banco. Fatta allora una sferza di cordicelle, scacciò tutti fuori del tempio con le pecore e i buoi; gettò a terra il denaro dei cambiavalute e ne rovesciò i banchi, e ai venditori di colombe disse: «Portate via queste cose e non fate della casa del Padre mio un luogo di mercato». I discepoli si ricordarono che sta scritto: Lo zelo per la tua casa mi divora. Allora i Giudei presero la parola e gli dissero: «Quale segno ci mostri per fare queste cose?». Rispose loro Gesù: «Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere». Gli dissero allora i Giudei: «Questo tempio è stato costruito in quarantasei anni e tu in tre giorni lo farai risorgere?». Ma egli parlava del tempio del suo corpo. Quando poi fu risuscitato dai morti, i suoi discepoli si ricordarono che aveva detto questo, e credettero alla Scrittura e alla parola detta da Gesù.
Gv 2, 13-22
Noi siamo tempio. Come a Gerusalemme, così in noi Gesù entra e, munito di zelo ardente e sferza, pone fine a tutte quelle dinamiche, a quelle paure, che abitandoci ci rendono piazza di mercato. Gesù entra nel nostro cuore e mette a soqquadro tutto: rovescia i tavoli, ribalta il mercato e la sua logica per ricordarci che tutto ruota intorno al donare e non al vendere. Ecco quello che siamo: luogo sacro. Siamo chiamati ad essere custodi e casa di carità e misericordia.
Lasciamo che il Signore metta mano nel nostro tempio e, armato di amore e determinazione, metta tutto a soqquadro, spezzi tutto ciò che non è buono e bello ai suoi occhi; lasciamo che a colpi di sferza demolisca quelle abitudini, quelle paure, quelle dinamiche che non ci rendono suo tempio. Lasciamolo entrare in punta di piedi in noi e mettere fine a colpi decisi al nostro venderci, per rifarci casa, per ricrearci tempio del suo amore zelante.
– Quale dinamica fuori dalla logica del dono vorrei affidare al Signore?
– Quale banco che occupa il mio tempio vorrei che il Signore ribaltasse con zelo ardente?
– Di quale aspetto della mia vita oggi desidero prendermi cura, con lo stesso zelo di Gesù al tempio?
Rete Loyola Bologna
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
9
Novembre
2017
9/11 – Zelo ne avete?
commento di , a cura di Martina Pampagnin