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Se avessi mai commesso il peggiore dei crimini,
per sempre manterrei la stessa fiducia,
poiché io so che questa moltitudine di offese
non è che goccia d'acqua in un braciere ardente.
Teresa di Gesù Bambino
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mt 3,1-12)
In quei giorni, venne Giovanni il Battista e predicava nel deserto della Giudea dicendo: «Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino!». Egli infatti è colui del quale aveva parlato il profeta Isaìa quando disse: «Voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri!». E lui, Giovanni, portava un vestito di peli di cammello e una cintura di pelle attorno ai fianchi; il suo cibo erano cavallette e miele selvatico. Allora Gerusalemme, tutta la Giudea e tutta la zona lungo il Giordano accorrevano a lui e si facevano battezzare da lui nel fiume Giordano, confessando i loro peccati. Vedendo molti farisei e sadducei venire al suo battesimo, disse loro: «Razza di vipere! Chi vi ha fatto credere di poter sfuggire all’ira imminente? Fate dunque un frutto degno della conversione, e non crediate di poter dire dentro di voi: “Abbiamo Abramo per padre!”. Perché io vi dico che da queste pietre Dio può suscitare figli ad Abramo. Già la scure è posta alla radice degli alberi; perciò ogni albero che non dà buon frutto viene tagliato e gettato nel fuoco. Io vi battezzo nell’acqua per la conversione; ma colui che viene dopo di me è più forte di me e io non sono degno di portargli i sandali; egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco. Tiene in mano la pala e pulirà la sua aia e raccoglierà il suo frumento nel granaio, ma brucerà la paglia con un fuoco inestinguibile».
Mi lascio ispirare
Cielo e deserto sono gli estremi entro cui comprendere l’annuncio del Regno proclamato da Giovanni Battista. Dal deserto disabitato all’immensità vuota del cielo: il Regno viene per riempire, per saturare di salvezza i vuoti dell’esistenza.
Questo avvento del Regno va preparato. Giovanni lo fa con la sua stessa vita: semplice ed essenziale, austera e minimale, conforme a ciò che il deserto – la casa che ha scelto – gli offre. Dal vestito al nutrimento, tutto in lui partecipa alla definizione di ciò che è.
La venuta del Regno va preparata anche comunitariamente, attraverso un battesimo: un immergersi che libera dal peccato e ristabilisce l’armonia delle relazioni con i fratelli e con tutta la creazione. L’acqua diventa così il simbolo del Regno che penetra ovunque, che irriga il cuore inaridito dal male.
Non tutti, però, accedono facilmente alla misericordia del Regno. Sadducei e farisei – i nobili e i ministri del sacro – devono affrontare un cammino più arduo, minacciato da un giudizio che separa la paglia dal grano, che estirpa ciò che non dà frutto. Per chi si schiera dalla parte del male – Giovanni li chiama “vipere” – la conversione è ancora più urgente.
Ma nello Spirito e nel fuoco che il Regno dei cieli accenderà sulla terra, tutto cambia prospettiva. Non una fornace di condanna, ma un cuore acceso di inestinguibile misericordia darà un inaudito compimento a tutte le profezie della storia.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Quale vuoto, nella mia vita, attende di essere riempito dal Regno dei cieli?
Quali segni di preparazione al Regno che viene riconosco già nella mia vita?
Chi – magari lontano da Dio o da un cammino spirituale – porto nel cuore, perché per lui desidero una conversione, un ritorno alla fede, una pienezza di salvezza?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
7
Dicembre
2025
La fornace del cuore
commento di Mt 3,1-12, a cura di Giuseppe Amalfa SJ