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Secondo me non siamo diventati ciechi, secondo me lo siamo, ciechi che vedono, ciechi che, pur vedendo, non vedono.
José Saramago, Cecità
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mt 9,27-31)
In quel tempo, mentre Gesù si allontanava, due ciechi lo seguirono gridando: «Figlio di Davide, abbi pietà di noi!». Entrato in casa, i ciechi gli si avvicinarono e Gesù disse loro: «Credete che io possa fare questo?». Gli risposero: «Sì, o Signore!». Allora toccò loro gli occhi e disse: «Avvenga per voi secondo la vostra fede». E si aprirono loro gli occhi. Quindi Gesù li ammonì dicendo: «Badate che nessuno lo sappia!». Ma essi, appena usciti, ne diffusero la notizia in tutta quella regione.
Mi lascio ispirare
Gesù si allontana. Aveva appena guarito e risuscitato… La scena è tutto sommato anche umoristica: i due ciechi gli corrono dietro, come dire: “E noi?”. Come se Gesù dovesse finire di fare quel che doveva: in ogni caso volevano anche loro prendere parte alla festa, non sentirsi esclusi. Perché di una vera festa si tratta: la gioia del Regno, che coinvolge tutta la persona, corpo, mente e spirito. Una guarigione totale: egli è la luce del mondo – e i ciechi potranno finalmente vederla.
Gesù li interroga sulla loro fede: «Credete voi che io possa fare questo?». E qui sta il punto anche per noi. Crediamo che l’incontro con lui possa cambiare le nostre vite? Perché se non lo credi, non può più essere vero, sei tu che chiudi la porta. «Avvenga per voi secondo la vostra fede»: la nostra fede è la condizione del dono che riceveremo.
Uno potrebbe dire: ma io credo. Benissimo: entra nella stanza con lui, stai a tu per tu con lui, porta con te nella preghiera anche l’altro tuo fratello, il tuo compagno di cecità, poiché nessuno prega mai per sé solo, ma si prega insieme. Gridalo a pieni polmoni, e ripeti con il cieco: «sì, o Signore». Sì a quanto vorrai fare di me, sì alla tua volontà su di me. Noi non sempre siamo consapevoli della nostra cecità: solo lui la conosce. “Sì, Signore, sia fatta in me la tua parola”. Ripetilo come Maria, come i ciechi, come tutti i poveri del Signore. Ripetilo non una sola volta, ma ogni giorno. Ti sarà fatto secondo quanto avrai desiderato.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Quale cecità offri oggi al Signore?
Chi porti con te in preghiera?
Quando è “avvenuto per te secondo la tua fede”?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
5
Dicembre
2025
Come volete voi
commento di Mt 9,27-31, a cura di Ottavio De Bertolis SJ