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Pregare è prendere fiato presso Dio; pregare è affidarsi a Dio.
Dietrich Bonhoeffer
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Lc 11,1-13)
Gesù si trovava in un luogo a pregare; quando ebbe finito, uno dei suoi discepoli gli disse: «Signore, insegnaci a pregare, come anche Giovanni ha insegnato ai suoi discepoli». Ed egli disse loro: «Quando pregate, dite: “Padre, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno; dacci ogni giorno il nostro pane quotidiano, e perdona a noi i nostri peccati, anche noi infatti perdoniamo a ogni nostro debitore, e non abbandonarci alla tentazione”». Poi disse loro: «Se uno di voi ha un amico e a mezzanotte va da lui a dirgli: “Amico, prestami tre pani, perché è giunto da me un amico da un viaggio e non ho nulla da offrirgli”; e se quello dall’interno gli risponde: “Non m’importunare, la porta è già chiusa, io e i miei bambini siamo a letto, non posso alzarmi per darti i pani”, vi dico che, anche se non si alzerà a darglieli perché è suo amico, almeno per la sua invadenza si alzerà a dargliene quanti gliene occorrono. Ebbene, io vi dico: chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. Perché chiunque chiede riceve e chi cerca trova e a chi bussa sarà aperto. Quale padre tra voi, se il figlio gli chiede un pesce, gli darà una serpe al posto del pesce? O se gli chiede un uovo, gli darà uno scorpione? Se voi dunque, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro del cielo darà lo Spirito Santo a quelli che glielo chiedono!».
Mi lascio ispirare
Chissà come doveva essere vedere Gesù pregare, chissà quali pensieri, quali sentimenti ci avrebbe suscitato vederlo in preghiera; per i discepoli sarà stata un’esperienza molto bella e intensa: vedendolo in preghiera nasce in loro il desiderio di pregare come lui prega.
Una delle richieste più belle che fanno a Gesù è proprio questo: «Insegnaci a pregare», cioè insegnaci a entrare in relazione con Dio come fai tu – e il maestro non se lo fa ripetere una seconda volta: subito insegna la preghiera che tutti conosciamo fin da bambini.
La prima parola è rivoluzionaria: «Padre», chi se lo aspettava? È soprattutto la parola che ci permette di cambiare non solo il modo di rivolgerci a Dio, ma anche quello di pensarlo, il modo di guardarlo. Dio per Gesù è padre, il segreto della sua preghiera è tutto lì: rivolgersi all’altissimo, al creatore di ogni cosa, non come a un giudice che aspetta i nostri errori per punirc,i ma come a un padre che ci guarda con amore e che ci rialza dalle nostre cadute.
Il maestro non solo ce lo consegna come padre ma ci dice di chiedere, di chiedere con abbondanza e con insistenza. Dio, cioè, non si preoccupa di essere disturbato: desidera che noi orientiamo il nostro cuore, il nostro sguardo verso di lui e chiediamo, cerchiamo, bussiamo. E il maestro ci insegna anche a chiedere bene, a chiedere ciò che conta nella nostra vita e nella nostra relazione con Dio, cioè lo Spirito Santo, terza persona della Trinità, Dio capace di farci entrare nella profondità del cuore di Dio, capace di farci sentire costantemente alla presenza di Dio, nonostante le nostre ingarbugliate quotidianità.
Vito Minacori
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Cosa significa per te pregare?
Quale immagine di Dio porti nel cuore?
Cosa chiedi nelle tue preghiere?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
27
Luglio
2025
Orientare il cuore
commento di Lc 11,1-13, a cura di Pietre vive