Foto di Melania Condò -
Credi in un amore immenso, grande da far paura: vivi la tua avventura.
Jovanotti, Grande da far paura
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mc 8,34-9,1)
In quel tempo, convocata la folla insieme ai suoi discepoli, Gesù disse loro: «Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perché chi vuole salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia e del Vangelo, la salverà. Infatti quale vantaggio c’è che un uomo guadagni il mondo intero e perda la propria vita? Che cosa potrebbe dare un uomo in cambio della propria vita? Chi si vergognerà di me e delle mie parole davanti a questa generazione adultera e peccatrice, anche il Figlio dell’uomo si vergognerà di lui, quando verrà nella gloria del Padre suo con gli angeli santi». Diceva loro: «In verità io vi dico: vi sono alcuni, qui presenti, che non morranno prima di aver visto giungere il regno di Dio nella sua potenza».
Mi lascio ispirare
«Rinneghi se stesso». È il trampolino di lancio, il punto di partenza imprescindibile per camminare con Gesù. Esercitarmi nel dire “no” a me stessa, e non per disconoscere chi sono, non per rinunciare alla mia identità, ma per dire “sì” a un altro che la realizzi, per lasciarla abbracciare dal Maestro, completandola.
«Prenda la sua croce». Per evitare qualsiasi forma di fraintendimento a proposito del suo primo suggerimento, Gesù chiarisce presto che non mi è chiesto di rinunciare alla mia umanità, croci comprese, per seguirlo. Si tratta di imparare, un passo alla volta, a rinnegare il modo usuale di vivere la croce come una maledizione, accogliendo piuttosto lo sguardo nuovo di Dio, che di essa sceglie, continuamente, di fare una benedizione.
«E mi segua». E poi, semplicemente lasciarmi condurre, calcando la stessa strada che il Maestro ha solcato per me. Assorbire da lui la scuola dell’amore autentico, quello che sa farsi capace di anteporre il dono all’autoconservazione, l’offerta di chi siamo alla salvaguardia a ogni costo di ciò che abbiamo. Frequentare e fare nostra, per come possibile, la scuola della libertà del cuore.
… Ma a che pro? Cosa vale questo itinerario? Ne va del significato. Perché non perdiamo il senso del vivere, ma possiamo realizzarlo pienamente. Perché il mondo intero, se anche davvero potessimo guadagnarlo in blocco, non sazierebbe, non sazia quanto una vita accolta, gustata e vissuta da figli amati!
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Quanto sono disponibile a mettermi in discussione, ad accogliere lo sguardo dell’altro su di me?
In che modo percepisco, nella mia quotidianità, la possibilità di una chiave di lettura diversa della mia croce?
Quale ambito, quali persone, giorno dopo giorno, mi stanno chiamando a donare la mia vita? In quale aspetto preciso della mia chiamata colgo di essere una piccola parte del regno di Dio?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
21
Febbraio
2025
A che pro?
commento di Mc 8,34-9,1, a cura di Melania Condò