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Vigila sui tuoi pensieri perché diventeranno le tue parole.
Vigila sulle tue parole perché diventeranno le tue azioni.
Vigila sulle tue azioni perché diventeranno le tue abitudini.
Vigila sulle tue abitudini perché diventeranno il tuo carattere.
Vigila sul tuo carattere perché influenzerà il tuo avvenire!
Swami Sivananda
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Lc 12,35-38)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Siate pronti, con le vesti strette ai fianchi e le lampade accese; siate simili a quelli che aspettano il loro padrone quando torna dalle nozze, in modo che, quando arriva e bussa, gli aprano subito. Beati quei servi che il padrone al suo ritorno troverà ancora svegli; in verità io vi dico, si stringerà le vesti ai fianchi, li farà mettere a tavola e passerà a servirli. E se, giungendo nel mezzo della notte o prima dell’alba, li troverà così, beati loro!».
Mi lascio ispirare
Oggi veniamo catapultati in Egitto, quando il popolo nella notte deve velocemente lasciare la terra della schiavitù, invitati ad un dinamismo che non accoglie ritardi e ripensamenti.
Oggi decidi se vuoi essere riscattato, se desideri intraprendere il duro cammino della libertà. Se muoverai i tuoi passi dovrai avere i fianchi cinti, come fanno i braccianti prima di sollevare pesi notevoli. Siamo chiamati a sollevare anche quelle sorelle e fratelli che sono caduti, o faticano, a camminare sui sentieri della misericordia e dell’amore. Una cintura che stringe i reni per rammentarci che ogni atto di fecondità è dono di Dio. Questo simbolo veterotestamentario ci incoraggia a intraprendere ignoti itinerari con rinnovata fedeltà all’amore che ci ha scelti e che desideriamo servire.
Oggi prova a vivere nell’attesa di un Signore che tornando dalle nozze desidera condividere con te la sua gioia. Le sue speranze per il futuro sono quelle di un novello sposo! Accendi la lampada della tua preghiera, veglia mentre irradi luce intorno a te. Apri subito, non temere la gioia grande del tuo Signore, non ti toglie nulla, non ti sottrae niente perché amare è donarsi e condividere con gli amici.
«Beati quei servi…»: la parola servi, piuttosto disturbante per i nostri orecchi, secondo la scrittura andrebbe meglio tradotta con la parola “maggiordomi”, quelli a cui il Signore ha affidato l’amministrazione della propria casa, del mondo. Nella preghiera chiedi al Signore di vivere la bellezza di un banchetto preparato e servito da Lui per te. Perché solo con le energie che riceverai potrai essere dono per il mondo, operatore di pace, canale di misericordia, presenza viva di Dio nelle tue relazioni!
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Cosa può significare per me il gesto di stringermi le vesti ai fianchi?
In che modo potrei rendere la mia lampada più luminosa?
In che modo vivo la gioia altrui, come mi lascia la proposta di partecipare alla gioia di Dio?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
22
Ottobre
2024
Canali di misericordia
commento di Lc 12,35-38, a cura di Narciso Sunda SJ