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Mia madre era un albero
ho avuto la sua ombra.
Donatella di Pietrantonio
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mc 6,1-6)
In quel tempo, Gesù venne nella sua patria e i suoi discepoli lo seguirono. Giunto il sabato, si mise a insegnare nella sinagoga. E molti, ascoltando, rimanevano stupiti e dicevano: «Da dove gli vengono queste cose? E che sapienza è quella che gli è stata data? E i prodigi come quelli compiuti dalle sue mani? Non è costui il falegname, il figlio di Maria, il fratello di Giacomo, di Ioses, di Giuda e di Simone? E le sue sorelle, non stanno qui da noi?». Ed era per loro motivo di scandalo. Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria, tra i suoi parenti e in casa sua». E lì non poteva compiere nessun prodigio, ma solo impose le mani a pochi malati e li guarì. E si meravigliava della loro incredulità. Gesù percorreva i villaggi d’intorno, insegnando.
Mi lascio ispirare
Un doppio movimento incornicia questo Vangelo.
Il primo è quello del ritorno in patria, che ci porta a un centro, quello della vita del figlio di Dio fatto uomo. In questa patria Gesù trascorre la maggior parte dei suoi anni.
L’altro movimento si svolge intorno a questo centro, è quello del percorrere altri luoghi di vita, villaggi ai quali portare la parola che nel silenzio e nel nascondimento era stata coltivata in patria.
Dentro questi due movimenti troviamo un’ordinaria giornata di annuncio di Gesù, ma non ne riceviamo i contenuti. Solo le reazioni dei compaesani, di chi senza saperlo ne aveva accompagnato la lunga gestazione.
La prima reazione è lo stupore, una reazione positiva, che può mostrare anche una certa disponibilità alla meraviglia, alla scoperta di cose nuove. Ma purtroppo questa prima reazione sembra che venga svalutata per ciò che di Gesù si conosce: il mestiere di falegname, la madre, i dati abbondanti e controversi sui fratelli e sorelle. Senza complicarci con il districare la natura di questa fratellanza, resta il dato che la sua famiglia era presente a Nazaret e conosciuta. Possiamo notare che non viene nominato nessun padre, forse lo si può cogliere implicitamente nel mestiere…
Questo insieme di dati, così ricco di vita e di storia, che tanto ci piacerebbe conoscere di più e approfondire per cogliere l’umanità che ha accompagnato il Dio bambino e lo ha fatto crescere, viene considerato come ciò che toglie valore all’annuncio: lo scandalo di essere vivi.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Che relazione ho con il mio luogo di origine?
Quali luoghi mi hanno adottato?
Cosa mi scandalizza dell’annuncio di Gesù e cosa mi stupisce?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
7
Luglio
2024
Lo scandalo della vita
commento di Mc 6,1-6, a cura di Giuseppe Amalfa SJ