Ph. by Adriana Perrelli -
La libertà è condizione ineliminabile della legalità; dove non vi è libertà non può esservi legalità.
Piero Calamandrei
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mt 12,1-8)
In quel tempo Gesù passò, in giorno di sabato, fra campi di grano e i suoi discepoli ebbero fame e cominciarono a cogliere delle spighe e a mangiarle. Vedendo ciò, i farisei gli dissero: «Ecco, i tuoi discepoli stanno facendo quello che non è lecito fare di sabato». Ma egli rispose loro: «Non avete letto quello che fece Davide, quando lui e i suoi compagni ebbero fame? Egli entrò nella casa di Dio e mangiarono i pani dell’offerta, che né a lui né ai suoi compagni era lecito mangiare, ma ai soli sacerdoti. O non avete letto nella Legge che nei giorni di sabato i sacerdoti nel tempio vìolano il sabato e tuttavia sono senza colpa? Ora io vi dico che qui vi è uno più grande del tempio. Se aveste compreso che cosa significhi: “Misericordia io voglio e non sacrifici”, non avreste condannato persone senza colpa. Perché il Figlio dell’uomo è signore del sabato».
Mi lascio ispirare
La missione di Gesù e dei suoi percorre la terra in lungo e in largo: attraversa campi, villaggi, città. Abita il creato. L’atteggiamento con il quale il Signore propone di vivere questa traversata mostra una delicata e necessaria custodia e, insieme, il desiderio di valorizzare fino in fondo l’opera delle mani del Padre: che questa sia, nella cura, al servizio dell’uomo, della fame che l’apostolato genera e che la strada può saziare.
Chi cammina, ha fame. E, chi cammina da figlio della terra di Dio, con la gratitudine e la responsabilità di chi riceve un dono simile, non può che cogliere e mangiare: la figliolanza, vissuta nell’appartenenza a Cristo e nell’appartenenza di Cristo a Dio, legittima il beneficio dell’uomo di tutto ciò che dimora in ogni campo.
Semplice. Elementare, nell’economia perfetta del dono. Eppure questa perfezione, nella sua gratuità sorprendente, innesca preoccupazioni. Critiche, sospetti, accuse: la Legge deve essere osservata strettamente. E non ci accorgiamo che, lì dove tutto chiamava alla vita, finiamo per uccidere. Il dono muore, soffocato dal sacrificio.
Gesù risponde ancorando l’economia del dono alla storia, alla stessa storia che i farisei, cuori ancora troppo preoccupati, sembrano poter leggere solo dall’angolatura del sacrificio. E invece la storia è ricca, plurale. Esemplare. La storia sfama: nel cuore di Dio c’è spazio per ogni fame, ecco perché l’uomo non è sotto il peso del sabato.
Nel Figlio, prima i figli, poi il sabato. La Legge di Dio largheggia, non costringe: ha fame di misericordia.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Che rapporto ho con i luoghi che la mia missione mi chiede quotidianamente di abitare?
Quale preoccupazione, oggi, affatica la mia fiducia nella gratuità di Dio?
In quali esperienze scorgo più direttamente il volto misericordioso del Signore?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
21
Luglio
2023
Sempre la stessa storia
commento di Mt 12,1-8, a cura di Melania Condò