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La nascita non è mai sicura come la morte.
E questa la ragione per cui nascere non basta.
È per rinascere che siamo nati.
Pablo Neruda
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Gv 3,1-8)
Vi era tra i farisei un uomo di nome Nicodèmo, uno dei capi dei Giudei. Costui andò da Gesù, di notte, e gli disse: “Rabbì, sappiamo che sei venuto da Dio come maestro; nessuno infatti può compiere questi segni che tu compi, se Dio non è con lui”. Gli rispose Gesù: “In verità, in verità io ti dico, se uno non nasce dall’alto, non può vedere il regno di Dio”. Gli disse Nicodèmo: “Come può nascere un uomo quando è vecchio? Può forse entrare una seconda volta nel grembo di sua madre e rinascere?”. Rispose Gesù: “In verità, in verità io ti dico, se uno non nasce da acqua e Spirito, non può entrare nel regno di Dio. Quello che è nato dalla carne è carne, e quello che è nato dallo Spirito è spirito. Non meravigliarti se ti ho detto: dovete nascere dall’alto. Il vento soffia dove vuole e ne senti la voce, ma non sai da dove viene né dove va: così è chiunque è nato dallo Spirito”.
Mi lascio ispirare
La nascita dalla carne non ci ha visti attivi e protagonisti: siamo venuti al mondo per volere dei nostri genitori, nessuno ci ha chiesto di dire la nostra, nessuno ci ha chiesto il nostro parere. È anche per questo che il nostro essere al mondo contiene sempre un elemento di drammaticità e uno spazio di oscurità, di irriducibile passività da parte nostra.
Gesù propone a Nicodemo un’altra nascita, quella dall’acqua e dallo Spirito: questa seconda nascita prevede, invece, la libertà e la responsabilità della risposta fatta in prima persona. Nascere dallo Spirito significa nascere come persona umana non solo biologicamente intesa, significa nascere alla fede e al rapporto libero e fecondo con il Creatore, significa essere più uomo, più donna. Ecco che, allora, la nascita dallo Spirito ha la facoltà di riconciliarci potentemente con la nostra nascita dalla carne: ci dà la facoltà di rivivere la nostra nascita drammatica e di risignificarla, dandole un significato nuovo e ulteriore.
La nascita dallo Spirito infonde un tipo di libertà che vive il limite e la fragilità di ogni realtà umana – che sono costitutivi del nostro essere creature – come ostacoli e fatiche che stimolano a partire, a uscire da sé stessi e a donarsi: altro nome dello Spirito è Amore!
Chi risponde “sì” al nascere dallo Spirito riceve in dono un grande desiderio di libertà, una intensa forza per viverla e la semplicità necessaria per realizzarla affidandosi alle mani del Signore.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Come pensi al tuo essere al mondo? Come consideri il tuo “essere nato/a”?
Cosa ti aiuta a sentire in te il desiderio di rinascere dall’alto? Cosa potresti fare per alimentare questo desiderio?
La libertà del vento: si percepisce ma non si capisce da dove viene e dove va. Dove stai andando nella tua vita? Chi ti sta conducendo?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
17
Aprile
2023
Vento di vita, vento di libertà
commento di Gv 3,1-8, a cura di Andrea Piccolo SJ