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Raccoglimi dalla terra come un fiore.
Come un bambino stanco ora voglio riposare
e lascio la mia vita a te.
Tu mi conosci, non puoi dubitare:
fra mille affanni non sono andata via.
Rimani qui al mio fianco, sfiorandomi la mano.
Giuni Russo (da un testo di Giovanni della Croce), La sua figura
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mc 6,30-34)
In quel tempo, gli apostoli si riunirono attorno a Gesù e gli riferirono tutto quello che avevano fatto e quello che avevano insegnato. Ed egli disse loro: «Venite in disparte, voi soli, in un luogo deserto, e riposatevi un po’». Erano infatti molti quelli che andavano e venivano e non avevano neanche il tempo di mangiare. Allora andarono con la barca verso un luogo deserto, in disparte. Molti però li videro partire e capirono, e da tutte le città accorsero là a piedi e li precedettero. Sceso dalla barca, egli vide una grande folla, ebbe compassione di loro, perché erano come pecore che non hanno pastore, e si mise a insegnare loro molte cose.
Mi lascio ispirare
Vengo a raccontarti che son stanca, che presa dall’entusiasmo ho fatto mille e mille cose e hanno funzionato, perché nel tuo nome sono riuscita a portare la vita e l’amore che volevi che portassi alle persone che ho incontrato. Vengo a raccontarti che sporcarmi le mani con tanta vita è stato bellissimo, ma le mie energie cominciano a scemare. Tendo a te queste mie mani stanche.
E tu accogli la mia fatica, ti fai abbraccio ristoratore e mi attiri in uno spazio di quieta calma. In disparte, sto con te. Sto con te e mi ricarico, in te riposo.
Ma questa pausa è una sosta e non la meta: posso fermarmi con te in qualsiasi attimo di stanchezza o di sconforto, ma il mio posto è la strada che mi chiedi di percorrere per testimoniare la pienezza della mia vita in te. Non mi tieni a lungo in disparte, isolata, con dolcezza mi sospingi verso la folla: nel tuo nome, con la voce rinfrancata dal riposo e dal ristoro, ho ancora tanto da raccontare.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Quale fatica affidi al Signore oggi?
Qual è il tuo spazio di calma?
In che luogo della tua vita ti senti chiamato a testimoniare?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
4
Febbraio
2023
Uno spazio di quieta calma
commento di Mc 6,30-34, a cura di Verena M.