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Le persone non falliscono perché mirano troppo in alto e sbagliano, ma perché mirano troppo in basso e fanno centro.
Les Brown
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Lc 17,11-19)
Lungo il cammino verso Gerusalemme, Gesù attraversava la Samaria e la Galilea. Entrando in un villaggio, gli vennero incontro dieci lebbrosi, che si fermarono a distanza e dissero ad alta voce: «Gesù, maestro, abbi pietà di noi!». Appena li vide, Gesù disse loro: «Andate a presentarvi ai sacerdoti». E mentre essi andavano, furono purificati. Uno di loro, vedendosi guarito, tornò indietro lodando Dio a gran voce, e si prostrò davanti a Gesù, ai suoi piedi, per ringraziarlo. Era un Samaritano. Ma Gesù osservò: «Non ne sono stati purificati dieci? E gli altri nove dove sono? Non si è trovato nessuno che tornasse indietro a rendere gloria a Dio, all’infuori di questo straniero?». E gli disse: «Àlzati e va’; la tua fede ti ha salvato!».
Mi lascio ispirare
Oggi ci vengono presentate tre scene: l’ingresso di Gesù nel villaggio; la richiesta di purificazione da parte dei dieci lebbrosi; il ritorno di uno di loro, che dà lode a Dio riconoscendo di essere stato salvato.
In parallelo possiamo individuare nel nostro cammino di fede tre fasi. La prima è il riconoscersi “malati”, bisognosi di una guida che dia un senso vero e pieno alla nostra vita. Talvolta rischiamo di vivere una fede sbiadita, accontentandoci di quello che il mondo e la società ci danno, senza accorgerci che, come per i lebbrosi, il nostro corpo e la nostra anima rischiano di deteriorarsi e gli idoli egoistici dell’ambizione, del denaro, del potere… ci rendono sempre più soli, esclusi dal bene prezioso della comunione fraterna.
Allora Gesù attraversa la nostra vita, viaggia nella storia, entra nella nostra casa in vari modi e, nella fragilità, possiamo riconoscerlo come quel Maestro che stavamo cercando; sicché, come i dieci lebbrosi alzano grida a Gesù perché desiderano purificarsi, uscire dall’isolamento e risanare il proprio corpo e la propria anima, così anche noi – ecco la seconda fase – possiamo ancorarci a questa speranza e dare fiducia a chi ci ama infinitamente.
Ci renderemo conto, quindi, che Dio Padre ci ha già salvato e nel cammino della nostra vita potremo decidere – terza fase – se lodarlo ed effettivamente vivere da salvati oppure ancora una volta accontentarci, come gli altri nove lebbrosi, di una briciola di felicità senza accedere alla vera beatitudine, poiché la salvezza è un dono gratuito, ma necessita di essere accolta fino in fondo.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
In questo momento mi trovo in una di queste tre fasi? Quali?
Con quali mezzi Gesù ha attraversato la mia vita?
In quale occasione mi sono accontentato riconoscendo il dono ma non il donatore?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
9
Ottobre
2022
Non mi accontento!
commento di Lc 17,11-19, a cura di Marco Ruggiero