Ph. Umult Yilman -
Un giorno egli farà scorrere il vino sulle mense dei poveri, e sceglierà il succo della vite come sacramento del sabato eterno.
don Tonino Bello
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Lc 6,6-11)
Un sabato Gesù entrò nella sinagoga e si mise a insegnare. C’era là un uomo che aveva la mano destra paralizzata. Gli scribi e i farisei lo osservavano per vedere se lo guariva in giorno di sabato, per trovare di che accusarlo. Ma Gesù conosceva i loro pensieri e disse all’uomo che aveva la mano paralizzata: «Àlzati e mettiti qui in mezzo!». Si alzò e si mise in mezzo. Poi Gesù disse loro: «Domando a voi: in giorno di sabato, è lecito fare del bene o fare del male, salvare una vita o sopprimerla?». E guardandoli tutti intorno, disse all’uomo: «Tendi la tua mano!». Egli lo fece e la sua mano fu guarita. Ma essi, fuori di sé dalla collera, si misero a discutere tra loro su quello che avrebbero potuto fare a Gesù.
Mi lascio ispirare
Un sabato. Lo shabat per Israele è il perno della vita di preghiera, tutto di sabato deve essere rivolto a Jahvè, cosa che comporta l’interruzione di qualsiasi altra attività. C’è una saggezza dietro questo precetto, probabilmente da riscoprire per imparare a dare il giusto spazio al riposo e a Dio. Tuttavia già al tempo di Gesù questa nobile prassi si era irrigidita, il normativo prevaleva sull’umano e impediva di cogliere il vero senso del riposo sabatico. Per rispettare la legge non c’era necessità umana che valeva la pena accogliere.
In mezzo. Ecco un bell’intervento nello stile di Gesù: nel cuore del sabato, durante la preghiera in sinagoga, Gesù mette al centro un uomo dalla mano paralizzata. Nel cuore della preghiera è posto un uomo e il suo bisogno. Un uomo e la sua paralisi, forse anche la mia, sono il sabato e gli danno senso. Forse vi si può cogliere anche il senso stesso del pregare: cosa c’è al centro della mia preghiera? Qui è il figlio di Dio che rimette a fuoco le nostre preghiere distratte e ne indica il cuore.
Scambio di sguardi. Un gioco di sguardi incornicia questa guarigione: prima scribi e farisei su Gesù e l’uomo dalla mano paralizzata, poi Gesù che guarda attorno al centro che ha ristabilito dentro la sinagoga: l’uomo e la sua paralisi. Lo sguardo dei farisei è carico di giudizio: Gesù minaccia le loro certezze, i loro centri, meglio liberarsi di chi ti decentra․․․ Gesù non toglie Dio dal centro, pone al centro Dio che guarda l’uomo, proprio lì in ciò che l’uomo ha di bloccato.
Il sabato è vero se ti libera le ali che altri hanno legato.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Quali momenti di interruzione trovo nel mio quotidiano?
Gesù mette al centro una paralisi, quali sono le mie?
Come guardo e come mi sento guardato?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
6
Settembre
2021
Libera il sabato
commento di Lc 6,6-11, a cura di Giuseppe Amalfa SJ