Ph. Štefan Štefančík on Pxhere -
Quando sento il bisogno di religione, esco di notte a dipingere le stelle.
Vincent Van Gogh
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mt 2,1-12)
Nato Gesù a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode, ecco, alcuni Magi vennero da oriente a Gerusalemme e dicevano: «Dov’è colui che è nato, il re dei Giudei? Abbiamo visto spuntare la sua stella e siamo venuti ad adorarlo». All’udire questo, il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme. Riuniti tutti i capi dei sacerdoti e gli scribi del popolo, si informava da loro sul luogo in cui doveva nascere il Cristo. Gli risposero: «A Betlemme di Giudea, perché così è scritto per mezzo del profeta: “E tu, Betlemme, terra di Giuda, non sei davvero l’ultima delle città principali di Giuda: da te infatti uscirà un capo che sarà il pastore del mio popolo, Israele”». Allora Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece dire da loro con esattezza il tempo in cui era apparsa la stella e li inviò a Betlemme dicendo: «Andate e informatevi accuratamente sul bambino e, quando l’avrete trovato, fatemelo sapere, perché anch’io venga ad adorarlo». Udito il re, essi partirono. Ed ecco, la stella, che avevano visto spuntare, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino. Al vedere la stella, provarono una gioia grandissima. Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, si prostrarono e lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra. Avvertiti in sogno di non tornare da Erode, per un’altra strada fecero ritorno al loro paese.
Mi lascio ispirare
Chi ha visto nascere una stella? Non è cosa comune, servono occhi esperti persi nel cielo, servono molte notti di veglia attenta, per scoprire nella profondità delle tenebre il vagito di una nuova luce. I Magi hanno avuto questi occhi e hanno perso molto sonno per veder spuntare la stella di Gesù. Prima di mettersi in cammino, hanno vissuto l’intimità del cielo notturno, con i suoi fantasmi, le sue paure e la certezza di tante stelle che dicono no all’assoluto del buio. Prima di uscire dall’oriente, i Magi si sono chiusi nella lettura di profezie, hanno scelto il loro re non tra i tanti troni di potere che il mondo offriva ma nelle membra tenere di un bambino.
I Magi ci insegnano a prepararci per vivere l’incontro con Dio con la pazienza e con i piedi. La pazienza di scorgere i segni del divino nelle sconfinate praterie di stelle e i piedi di chi sa partire, sa lasciare la propria terra per andare incontro a Dio che viene.
I Magi ci insegnano a saper scegliere il vero re, colui davanti al quale prostrarsi, colui al quale consegnare le nostre ricchezze: nell’abbraccio di una madre col suo bambino fanno convergere sentieri di galassie e strade dell’impero, alla tenerezza che disarma sanno consegnarsi adoranti.
Dopo che sono partiti, i Magi ci insegnano anche a saper ritornare. Altri bambini ci attendono tremanti nelle tante Bet-lemme che costellano il mondo, e se be(i)t significa casa, forse non è così lontano quel Dio-bambino da adorare.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Quando è stata l’ultima volta che ho guardato un cielo stellato?
Cosa posso apprendere dalla storia dei Magi?
Qual è la mia Betlemme?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
6
Gennaio
2020
Chi ha visto nascere una stella?
commento di Mt 2,1-12, a cura di Giuseppe Amalfa SJ