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Tutto il mondo è fatto di fede e di fiducia, e polvere fatata.
Peter Pan
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mt 8,5-11)
In quel tempo, entrato Gesù in Cafàrnao, gli venne incontro un centurione che lo scongiurava e diceva: «Signore, il mio servo è in casa, a letto, paralizzato e soffre terribilmente». Gli disse: «Verrò e lo guarirò». Ma il centurione rispose: «Signore, io non sono degno che tu entri sotto il mio tetto, ma di’ soltanto una parola e il mio servo sarà guarito. Pur essendo anch’io un subalterno, ho dei soldati sotto di me e dico a uno: “Va’!”, ed egli va; e a un altro: “Vieni!”, ed egli viene; e al mio servo: “Fa’ questo!”, ed egli lo fa». Ascoltandolo, Gesù si meravigliò e disse a quelli che lo seguivano: «In verità io vi dico, in Israele non ho trovato nessuno con una fede così grande! Ora io vi dico che molti verranno dall’oriente e dall’occidente e siederanno a mensa con Abramo, Isacco e Giacobbe nel regno dei cieli».
Mi lascio ispirare
Quante cose insegna un centurione romano, un soldato avvezzo alla battaglia e al sangue, che chiede a un ebreo di esaudire il desiderio più intimo. La fede del centurione meraviglia il Signore ed è quindi una grazia da chiedere anche da parte nostra: che io ti meravigli con la mia fede!
Ma che caratteristiche ha dunque questa fede?
Umiltà. Riconosco di non avere potere su una situazione: se un centurione comanda su vita e morte di cento soldati, non può fare niente per la malattia di un servo che probabilmente è anche amico. Ma questa impotenza non è la fine.
Speranza: è rimasta un’unica speranza; l’unica cosa che può fare è pregare questo uomo leggendario che si dice sia capace di guarire qualsiasi ferita, dell’anima e del corpo.
Azione: si mette in moto con la missione di convincerlo ad aiutarlo, costi quel che costi, anche la sua reputazione di fronte ai suoi subordinati. Così anche noi possiamo agire, ricavando tempo di preghiera durante la giornata, andando verso di lui.
Preghiera sicura: una volta convinto, con pochissime parole in verità, l’unica cosa da fare è aspettare che la sua risposta si sveli nella mia storia, sicuro che la preghiera non andrà a vuoto.
Gratuità: l’unica cosa che chiede non è per sé, ma per un subalterno, e nel farlo si pone dunque anche lui subalterno del servo e subalterno del Signore. Ecco come esaudisce la sua preghiera: affidando tutto il suo problema al suo superiore, certo che con la sola sua parola può far avverare i suoi desideri più importanti.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Come posso meravigliare oggi il Signore con la mia fede?
In che occasione sono stato sicuro che la mia preghiera sarebbe stata ascoltata?
In che ambito della vita mi riconosco subalterno, bisognoso di affidare una situazione critica a un superiore che se ne prenda cura?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
2
Dicembre
2019
Che io ti meravigli
commento di Mt 8,5-11, a cura di Gloria Ruvolo