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Merita il potere solo chi ogni giorno lo rende giusto.
Dag Hammarskjöld
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Lc 11,42-46)
Guai a voi, farisei, che pagate la decima sulla menta, sulla ruta e su tutte le erbe, e lasciate da parte la giustizia e l’amore di Dio. Queste invece erano le cose da fare, senza trascurare quelle. Guai a voi, farisei, che amate i primi posti nelle sinagoghe e i saluti sulle piazze. Guai a voi, perché siete come quei sepolcri che non si vedono e la gente vi passa sopra senza saperlo». Intervenne uno dei dottori della Legge e gli disse: «Maestro, dicendo questo, tu offendi anche noi». Egli rispose: «Guai anche a voi, dottori della Legge, che caricate gli uomini di pesi insopportabili, e quei pesi voi non li toccate nemmeno con un dito!».
Mi lascio ispirare
Cosa significa mettersi a seguire Gesù? A cosa serve pregare, cioè mettersi in relazione con il Signore e dialogare con lui? Seguire Gesù e dialogare con lui è mettere ordine nelle priorità della mia vita, tra i criteri che animano le mie scelte, nelle cose importanti su cui puntare con le mie forze migliori.
Due sono le parole chiave di questo intervento di Gesù: giustizia e amore di Dio. A queste bisogna dare priorità, in ogni atteggiamento e comportamento che voglia essere religioso. Se non vivo questi due gusti nelle relazioni (giustizia e amore sono condimento delle relazioni!), qualcosa dentro di me muore e marcisce – e tutto quello che è esteriore diventa tomba.
Nella salvezza portata da Gesù, la religione, con tutto l’apparato di norme, riti, racconti, morale, ecc., diventa strumento che porta a diventare più uomini, cioè più fratelli. Questo detto di Gesù, quindi, mi invita anche a ridare vitalità dal di dentro a quelle che sono le pratiche religiose, che non sono da trascurare, ma da ri-significare e ri-vitalizzare volta per volta, continuamente, avendo sempre davanti agli occhi e al cuore che sono aspetti secondari, funzionali ad amore e giustizia e che non si sostituiscono a questi.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Cosa mi muove dal profondo?
In quale occasione mi sono rifugiato nella comodità delle norme – anche religiose?
Quale peso in questo periodo della mia vita mi è insopportabile?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
16
Ottobre
2019
Amore e giustizia
commento di Lc 11,42-46, a cura di Andrea Piccolo SJ