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Volete voi l’acqua del battesimo, questa goccia del fiume della vita eterna, capace di spegnere le fiamme?
Raoul de Navery
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Lc 3,15-16.21-22.)
Poiché il popolo era in attesa e tutti si domandavano in cuor loro, riguardo a Giovanni, se non fosse lui il Cristo, Giovanni rispose a tutti dicendo: «Io vi battezzo con acqua; ma viene uno che è più forte di me, al quale io non son degno di sciogliere neppure il legaccio dei sandali: costui vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco. Quando tutto il popolo fu battezzato e mentre Gesù, ricevuto anche lui il battesimo, stava in preghiera, il cielo si aprì e scese su di lui lo Spirito Santo in apparenza corporea, come di colomba, e vi fu una voce dal cielo: «Tu sei il mio figlio prediletto, in te mi sono compiaciuto».
Mi lascio ispirare
Il cuore del popolo è in attesa: succede spesso anche a noi di attendere qualcuno o qualcosa che ci indichi la strada e ci risolva i problemi.
Gesù agisce con grande amore: riceve anche lui, insieme al popolo, il Battesimo, si immerge nella stessa acqua in cui venivano purificati i peccati del popolo. Questo battesimo ha luogo, però, non per liberarsi dal peccato, ma per prendere su di sé tutti i nostri peccati, i nostri errori.
Ma la forza di Gesù deriva dall’amore del Padre: «Tu sei il mio figlio prediletto, in te mi sono compiaciuto». È quando ci sentiamo addosso l’amore del Padre che riusciamo a fare facilmente tantissime cose; quando invece lo sentiamo lontano tutto diventa più pesante.
Questo amore, questa fiducia ci rendono simili a lui; questo suo amore, questa sua fiducia su ciascuno di noi ci permettono di rimetterci in piedi e di affrontare la vita.
Gesù torna a fidarsi di ciascuno di noi e così ci libera da ogni senso di colpa.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Cosa sta attendendo il mio cuore?
Quale errore e quale senso di colpa oggi voglio affidare al Signore, perché me ne liberi?
In cosa chiedo di avere fiducia?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
13
Gennaio
2019
Dammi il tuo amore
commento di Lc 3,15-16.21-22., a cura di Domenico Pugliese