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Se io fossi il sommo dio ellenico e, come nella leggenda, ti chiedessi qual è il tuo più grande desiderio, me lo sapresti esprimere senza esitazione alcuna?
Dr. Nessuno, Sogni su misura – come rendere inevitabile l’impossibile
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Lc 5,12-16)
Un giorno Gesù si trovava in una città e un uomo coperto di lebbra lo vide e gli si gettò ai piedi pregandolo: «Signore, se vuoi, puoi sanarmi». Gesù stese la mano e lo toccò dicendo: «Lo voglio, sii risanato!». E subito la lebbra scomparve da lui. Gli ingiunse di non dirlo a nessuno: «Va’, mostrati al sacerdote e fa’ l’offerta per la tua purificazione, come ha ordinato Mosè, perché serva di testimonianza per essi». La sua fama si diffondeva ancor più; folle numerose venivano per ascoltarlo e farsi guarire dalle loro infermità. Ma Gesù si ritirava in luoghi solitari a pregare.
Mi lascio ispirare
Gesù, che te ne stai nei luoghi solitari delle nostre vite a pregare, tutti noi desideriamo guarire dalle nostre infermità, sogniamo di ascoltare qualcosa di nuovo, di vero, di bello – molti dicono che sei tu. È vero, abbiamo bisogno di una testimonianza, di qualcuno che offra una nuova prospettiva.
Se tu vuoi, puoi sanarci;
se noi vogliamo, possiamo chiedere.
Il lebbroso, nella disperazione della propria malattia, ti ha visto; nella estremità della propria esclusione, ha desiderato e ha sognato di esser sano e di aver vita nuova, per questo è andato oltre: per pregare si è gettato, nel dire di sì tu lo hai toccato.
Gesù, che tocchi le parti morte, impure, malate della nostra vita e proprio lì tu ami,
tutti noi abbiamo bisogno di vederti, di riconoscere il nostro personale, unico e irripetibile sogno.
Se tu vuoi, puoi insegnarci a volere.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Quale disperazione, oggi, mi spinge a chiedere?
Cosa posso domandare a Dio, per rendere possibile quello che credo impossibile?
In quale luogo della mia vita sento il “sì” del Signore, il suo tocco?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
11
Gennaio
2019
Vuoi tu?!
commento di Lc 5,12-16, a cura di Mounira Abdelhamid Serra