L’anima felice e beata, con l’irradiazione dell’amore, diffonde la felicità intorno a sé
André Gide
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mc 12,28-34)
In quel tempo, si accostò a Gesù uno degli scribi e gli domandò: «Qual è il primo di tutti i comandamenti?». Gesù rispose: «Il primo è: Ascolta, Israele. Il Signore Dio nostro è l’unico Signore; amerai dunque il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza. E il secondo è questo: Amerai il prossimo tuo come te stesso. Non c’è altro comandamento più importante di questi». Allora lo scriba gli disse: «Hai detto bene, Maestro, e secondo verità che Egli è unico e non v’è altri all’infuori di lui; amarlo con tutto il cuore, con tutta la mente e con tutta la forza e amare il prossimo come se stesso val più di tutti gli olocausti e i sacrifici». Gesù, vedendo che aveva risposto saggiamente, gli disse: «Non sei lontano dal regno di Dio». E nessuno aveva più il coraggio di interrogarlo.
Mi lascio ispirare
Prima di tutto: Shema Israel. «Fermati e ascolta, o te che amo.»
Poi ricordati, fai memoria, aggiusta il tuo sguardo: Dio è un Signore potente e benevolo, vince sempre lui, per il nostro bene. Apriti dunque alla sua presenza, abbi fede e speranza. Giocati sul serio in ciò che è vita.
In un terzo momento, siediti di fronte a te stesso. Guardati con l’attenzione che ha il Creatore per il capolavoro che ha immaginato e desiderato. Non dimenticarti quanto sei davvero meraviglioso, anche con le tue fragilità e i tuoi limiti, e non nonostante essi. È un piccolo cambiamento grammaticale che fa una grande differenza.
Guarda faccia a faccia le tue paure, le tue ribellioni, i tuoi rancori e accettali. Capisci che hai fatto del tuo meglio, anche se non è il massimo. Stai camminando, è dunque normale cadere e ferirsi. Ma ora puoi anche rialzarti. Dio ti tende una mano, ogni tanto ti porta pure sulle sue spalle e ti fa un po’ riposare all’ombra del suo amore. Puoi lasciare stare per un po’ di tempo, anche solo un minuto, quel rigido accusatore. Abbi il coraggio della tenerezza.
Ora che sei di nuovo in piedi, vedi e senti la presenza degli altri. La comunità umana che sta intorno a te. Fratelli, sorelle, fatti dalla stessa carne, animata dallo stesso soffio di vita. Sta’ loro accanto, forse già la tua presenza è un regalo per loro.
Infine, gioisci. Lascia che la felicità di questo giorno ti invada. Anche se ci sono grossi problemi da risolvere, delusioni da digerire e troppe cose da fare. Gioisci per le piccole cose belle di oggi come il tuo respiro, che ti è regalato. Inspira questa gioia e corri a condividerla.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Che cos’è veramente importante? Qual è il senso e qual è la direzione generale della vita?
Come mi sento quando penso che posso essere felice già oggi, a prescindere dalle situazioni?
Di che cos’è sinonimo l’amore nella mia vita concreta? In che modo amo Dio, me stesso e gli altri?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
7
Giugno
2018
Vedere il mondo come creato da Dio
commento di Mc 12,28-34, a cura di Virginie Kubler