Una pecora scoprì un buco nel recinto dell'ovile, e scivolò fuori. Era così felice di andarsene. Si allontanò molto, e si perse. Si accorse allora di essere seguita da un lupo. Corse, ma il lupo continuava a inseguirla... Per sua fortuna arrivò il pastore, e la salvò. Se la caricò amorevolmente sulle spalle, e la portò all'ovile. Ora, nonostante che tutti esortassero il pastore a farlo, egli non volle riparare il buco nel recinto
Anthony De Mello
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Gv, 10,1-10)
In quel tempo, Gesù disse: «In verità, in verità io vi dico: chi non entra nel recinto delle pecore dalla porta, ma vi sale da un’altra parte, è un ladro e un brigante. Chi invece entra dalla porta, è pastore delle pecore. Il guardiano gli apre e le pecore ascoltano la sua voce: egli chiama le sue pecore, ciascuna per nome, e le conduce fuori. E quando ha spinto fuori tutte le sue pecore, cammina davanti a esse, e le pecore lo seguono perché conoscono la sua voce. Un estraneo invece non lo seguiranno, ma fuggiranno via da lui, perché non conoscono la voce degli estranei». Gesù disse loro questa similitudine, ma essi non capirono di che cosa parlava loro. Allora Gesù disse loro di nuovo: «In verità, in verità io vi dico: io sono la porta delle pecore. Tutti coloro che sono venuti prima di me, sono ladri e briganti; ma le pecore non li hanno ascoltati. Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvato; entrerà e uscirà e troverà pascolo. Il ladro non viene se non per rubare, uccidere e distruggere; io sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza».
Mi lascio ispirare
Il Signore è la porta che ci conduce dentro noi stessi e al tempo stesso fuori di noi. Questo è il cammino per arrivare a conoscersi a fondo e solo chi si conosce a fondo arriva a realizzare il desiderio di vita e felicità. Chi non si conosce si è perso, come posso realizzare i miei desideri se neanche li conosco? Forse fino ad oggi ho seguito nella mia vita tanti modelli che mi hanno ispirato e forse mi hanno promesso: successo, potenza, controllo. Nessuno può fingere di essere il pastore perché non avrà la sua bellezza ma potrà solo cercare di imitarla, di scimmiottarla. Quante volte abbiamo pensato che qualcosa o qualcuno potesse renderci felici e invece siamo rimasti “fregati”, in seguito delusi e devastati. Invece, il Signore è la porta ad una vita autentica che nessun altro può garantirci. Il Signore si fa semplice pastore: viene a parlare alla mia debolezza per farmi crescere nella libertà. Le pecore che si pongono in ascolto riceveranno dal loro pastore una vocazione, ossia si sentiranno chiamare per nome. Solo mettendomi in ascolto della sua voce scoprirò che lui stesso mi condurrà camminando davanti a me. Ed è per questo che il pastore non ripara quel buco perché mi dà continuamente la possibilità di scegliere, ma al tempo stesso continua a proteggermi e chiamarmi per nome.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Quali "pastori/modelli" ho seguito che poi mi hanno deluso?
In che occasioni riesco a fermarmi ad ascoltare la voce del buon pastore?
In cosa oggi sono pronto a fidarmi della sua voce e lasciarmi condurre?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
23
Aprile
2018
Portami a te!
commento di Gv, 10,1-10, a cura di Claudio Rajola SJ