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Senti come mi batte forte il tuo cuore.
Wisława Szymborska
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Lc 21,34-36)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «State attenti a voi stessi, che i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita e che quel giorno non vi piombi addosso all’improvviso; come un laccio infatti esso si abbatterà sopra tutti coloro che abitano sulla faccia di tutta la terra. Vegliate in ogni momento pregando, perché abbiate la forza di sfuggire a tutto ciò che sta per accadere e di comparire davanti al Figlio dell’uomo». Badate a voi, ai vostri cuori che non siano pieni di piombo ma ricolmi di leggerezza.
Mi lascio ispirare
Questo tuo invito, Padre, arriva al momento giusto. Succede troppo spesso che il mio cuore sia affannato di preoccupazioni, di paure per cose non ancora in vista, talvolta colmo di ubriaca gioia che per paura di perdere tendo a stringere tra le mani, o ancora pieno di sprechi di energie, di pensieri, di momenti che potrei vivere diversamente…
Il mio cuore, invece, è nato per essere leggero, per sbattere le ali e prendere il volo nella bellezza luminosa della vita. È nato per rincorrere le risate di gioia con gli amici, accogliere le lacrime, vivere appieno la vita riconoscendoti e trovandoti anche lì dove sembra che tu non ci sia.
Se restassi col cuore di piombo, i miei occhi sarebbero di fatto rivolti verso il basso, condannati a vedere per sempre solo la punta delle mie scarpe. Ma perché dovrei rinunciare ad alzare lo sguardo e ammirare la bellezza che la vita ti permette di incontrare a caso ogni giorno?
Eccomi, allora, Padre: mi metto ai tuoi piedi perché il laccio del vivere con gli occhi a terra e non alla ricerca della tua meraviglia non mi trattenga, perché io possa da ora avere la grazia di saperti riconoscere ogni volta che passi dalla mia strada. Donami di vegliare in attesa della bellezza, di avere la forza di non distogliere lo sguardo dal cielo e di aver la forza di non lasciarmi abbattere dalle difficoltà del cammino, la grazia di saperti incontrare ogni giorno.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
In quale occasione dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita ti hanno fatto perdere di vista il Signore presente nella tua vita?
Come vivi la tua relazione con Dio quando la vita si fa affannosa?
Per quale cuore pieno di piombo preghi oggi?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
29
Novembre
2025
Vegliare in attesa della bellezza
commento di Lc 21,34-36, a cura di Martina Pampagnin