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Mi sembra che le cose cambiano all’improvviso, nello spazio di una notte: ma il cambiamento è cresciuto lentamente, dentro la struttura. Io non riesco a vederlo: eppure ci penso molto.
Doris Lessing, Il diario di Jane Somer
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mt 7,21-29)
In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli: «Non chiunque mi dice: “Signore, Signore”, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli. In quel giorno molti mi diranno: “Signore, Signore, non abbiamo forse profetato nel tuo nome? E nel tuo nome non abbiamo forse scacciato demòni? E nel tuo nome non abbiamo forse compiuto molti prodigi?”. Ma allora io dichiarerò loro: “Non vi ho mai conosciuti. Allontanatevi da me, voi che operate l’iniquità!”. Perciò chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, sarà simile a un uomo saggio, che ha costruito la sua casa sulla roccia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ma essa non cadde, perché era fondata sulla roccia. Chiunque ascolta queste mie parole e non le mette in pratica, sarà simile a un uomo stolto, che ha costruito la sua casa sulla sabbia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa cadde e la sua rovina fu grande». Quando Gesù ebbe terminato questi discorsi, le folle erano stupite del suo insegnamento: egli infatti insegnava loro come uno che ha autorità, e non come i loro scribi.
Mi lascio ispirare
Mi trovo all’interno della folla che ascolta Gesù. Alcuni rimangono scettici, con l’intenzione di seguire quello che dicono gli scribi; altri, invece, si stupiscono.
Mentre ascolto Gesù, che descrive le perfette caratteristiche di coloro che entrano nel “regno dei cieli”, sono tentato di dividere le persone in due gruppi: chi si salva e gli stolti. Per fortuna rimango ad ascoltare Gesù e non seguo più quella mia tentazione.
All’inizio Gesù dice che ognuno può fare la volontà del Signore. Ciò si traduce nella realtà ad azioni semplici, non banali e difficili. Il mio desiderio, che corrisponde a quel qualcosa in più che posso fare nei confronti degli altri, nasce dal difficile esercizio di ascoltare le proprie emozioni e incoraggiare quelle che ci portano ad amare il prossimo. Il risultato non può che sfociare in un’azione pratica, reale, che predilige il fare alle parole. Quest’ultima azione non può che essere rappresentata come una casa di pietra, dalle solide fondamenta, che però viene rimodellata di volta in volta. È una costruzione che richiede tempo e fatica, oltre al rischio di farsi male cadendo sopra la pietra.
Al contrario, quando non seguo quel circolo virtuoso ho l’impressione che la sabbia sia tanto sufficiente quanto la pietra. La superficie si presenta, apparentemente, modellabile, piana e perfetta per le fondamenta di una casa. Ma, questione di tempo, tutto crolla.
A volte sento la piacevole sensazione di star costruendo sulla pietra, altre volte vedo crollare la mia casa sulla sabbia. Gesù mi invita ad ascoltare in principio le emozioni più autentiche e poi di metterle in pratica nei tempi e nei modi opportuni.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
In quale ambito sento che sto costruendo una casa sulla roccia?
C’è una situazione in cui temo di costruire una casa sulla sabbia?
Cosa possono rappresentare nella mia realtà i fiumi, il vento e la pioggia che modellano la casa sulla roccia?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
26
Giugno
2025
Il tempo per costruire in modo autentico
commento di Mt 7,21-29, a cura di Marco Passalacqua