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La fiducia è il collante della vita. È l’ingrediente più essenziale per una comunicazione efficace. È il principio fondamentale che sostiene tutte le relazioni.
Stephen Covey
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Lc 9,1-6)
In quel tempo, Gesù convocò i Dodici e diede loro forza e potere su tutti i demòni e di guarire le malattie. E li mandò ad annunciare il regno di Dio e a guarire gli infermi. Disse loro: «Non prendete nulla per il viaggio, né bastone, né sacca, né pane, né denaro, e non portatevi due tuniche. In qualunque casa entriate, rimanete là, e di là poi ripartite. Quanto a coloro che non vi accolgono, uscite dalla loro città e scuotete la polvere dai vostri piedi come testimonianza contro di loro». Allora essi uscirono e giravano di villaggio in villaggio, ovunque annunciando la buona notizia e operando guarigioni.
Mi lascio ispirare
Oggi abbiamo la possibilità di seguire i Dodici in una delle prime missioni che il Maestro affida loro. Sono mandati a compiere gesti che il Signore stesso ha fatto davanti a loro: annunciare la buona notizia, cioè un Dio che si fa vicino all’umanità ferita, e guarire le malattie degli infermi.
Gesù invita a fare questo con semplicità, senza portarsi con sé sicurezze per il cammino. I discepoli sono invitati, perciò, anche ad affidarsi a Dio, nella certezza che egli li soccorrerà in ogni situazione di necessità che si troveranno a vivere. Solo se, loro per primi, faranno esperienza di questo potranno annunciarlo a tutti coloro a cui sono inviati.
Ti chiediamo, Signore, anche per noi la grazia di essere annunciatori della tua buona notizia, affidandoci completamente come bambini alle tue mani di Padre, nella certezza che ti prenderai cura di noi e ci soccorrerai in ogni nostra necessità.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
In quali situazioni/relazioni/ambiti della mia vita sento la bellezza dell’affidarmi nelle mani di Dio? In quali, invece, sperimento la fatica di questo affidamento?
Cosa significa per me essere chiamato/a ad annunciare la buona notizia di Dio?
Quali sentimenti mi abitano quando vivo abbandonato/a nelle mani di Dio e quali, invece, quando tendo a tenere solo io il controllo della mia vita?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
25
Settembre
2024
Mi affido alle tue mani
commento di Lc 9,1-6, a cura di Sara Zaccarini