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Non credo più neppure alle mie lacrime,
e queste gioie sono tutte povere:
metterò un garofano rosso sul balcone
canterò una canzone
tutta per lui solo.
David Maria Turoldo
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mt 15,21-28)
In quel tempo, Gesù si ritirò verso la zona di Tiro e di Sidòne. Ed ecco, una donna cananea, che veniva da quella regione, si mise a gridare: «Pietà di me, Signore, figlio di Davide! Mia figlia è molto tormentata da un demonio». Ma egli non le rivolse neppure una parola. Allora i suoi discepoli gli si avvicinarono e lo implorarono: «Esaudiscila, perché ci viene dietro gridando!». Egli rispose: «Non sono stato mandato se non alle pecore perdute della casa d’Israele». Ma quella si avvicinò e si prostrò dinanzi a lui, dicendo: «Signore, aiutami!». Ed egli rispose: «Non è bene prendere il pane dei figli e gettarlo ai cagnolini». «È vero, Signore – disse la donna –, eppure i cagnolini mangiano le briciole che cadono dalla tavola dei loro padroni». Allora Gesù le replicò: «Donna, grande è la tua fede! Avvenga per te come desideri». E da quell’istante sua figlia fu guarita.
Mi lascio ispirare
Seguiamo come Gesù reagisce alle richieste della donna. Sono come delle tappe della vita di fede che con vario ordine si possono presentare.
Indifferenza. La donna chiede pietà per sua figlia a un Gesù che riconosce come il messia, figlio di Davide è un modo di dirlo. Parole simili a quelle di tanti altri che nel Vangelo hanno mosso Gesù a misericordia, ma qui siamo messi di fronte alla sua distanza del cuore.
Esclusione. Anche i discepoli intercedono e la donna continua a insistere, ma Gesù – prima con un argomento teologico, poi in modo ancora più chiaro – continua nella sua posizione di distanza ed esclude la donna dalla sua azione, affermando con toni forti che il suo “pane” non è per tutti, non va dato ai cani!
Conversione. Da quello che è un insulto in piena regola la donna riesce a trarre qualcosa di buono, e ci prova ancora ponendo di fronte a Gesù l’esempio dei cani che si cibano delle briciole dei propri padroni. E qualcosa accade: Gesù passa dall’indifferenza, che aveva espresso in vario modo, a riconoscere la fede della donna. L’azione di Gesù si sposta in secondo piano. Collocandosi dalla parte dell’indifferente, Gesù, con un’originale azione pedagogica, risalta ancora di più il valore della fede.
E per noi orfani di miracoli e circondati da indifferenza la fede può rivelarsi ancora una volta come la più abbagliante delle certezze.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Cosa provo di fronte a questo Gesù indifferente?
E di fronte alla capacità di convertire della donna?
Il paradosso di Dio che si mette da parte per far emergere la fede in lui cosa dice alla mia fede?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
7
Agosto
2024
La più abbagliante delle certezze
commento di Mt 15,21-28, a cura di Giuseppe Amalfa SJ