Ph. Martina Pampagnin -
Que, que natora.
Chiudi gli occhi e vai,
il tuo cuore sa
e tu capirai…
Fatti trasportare
come l’onda fa col mar,
il tuo cuore sa e tu capirai.
Ascolta il tuo cuore (dal film Disney Pocahontas)
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Gv 15,1-8)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Io sono la vite vera e il Padre mio è l’agricoltore. Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo taglia, e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto. Voi siete già puri, a causa della parola che vi ho annunciato. Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può portare frutto da se stesso se non rimane nella vite, così neanche voi se non rimanete in me. Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto, perché senza di me non potete far nulla. Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e secca; poi lo raccolgono, lo gettano nel fuoco e lo bruciano. Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quello che volete e vi sarà fatto. In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli».
Mi lascio ispirare
Cammino nella strada della vita con costanza, un piede davanti all’altro. Attraverso ghiacciai, attraverso tempeste, attraverso sabbia rossa e pietre instabili. Attraverso mari in tempesta e lidi sicuri. Salgo montagne impervie e giardini di pace e serenità. Cammino per campi di grano e vigneti profumati di sole.
Pellegrina un po’ come te, Signore: un passo dopo l’altro, dove mi portano le domande che scuotono il mio cuore, le emozioni che cerco, i sentimenti e i desideri che mi guidano.
Cammino da sempre con desideri che cercano di essere colmati, stelle che aspettano di far capolino e illuminare il cammino notturno.
Domande, desideri, bisogni che spesso vanno quasi a occupare il centro del mio cuore e così mi perdo io: se la fatica è al centro, dove vado?
Per fortuna che ci sei tu a smuovere i miei passi, a raddrizzare la via, quando prendo deviazioni non corrette. Per fortuna che ogni tanto mi fai fermare ad ammirare il paesaggio: quanti desideri hai reso realtà nella mia vita? Li posso vedere, uno dopo l’altro, fare capolino all’orizzonte della mia storia. Forse non sono arrivati nella forma e nel tempo come desideravo, forse non sono stati fuochi d’artificio che rimbombano nel cuore, ma sono qui. Tante mete raggiunte, tante pietre miliari che mi doni e che mi fanno dire: credo nel miracolo della Vita vera, credo in te, mi fido di te e del tuo desiderare con me il meglio per me.
Perché – ora lo so – i desideri maturano come l’uva a fine estate: un giorno ti svegli ed eccoli lì, pieni di sole e gusto, pronti per essere raccolti a piene mani.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Fermati e guardati intorno. Quali desideri per la tua vita che avevi affidato al Signore si sono realizzati?
In quale occasione ti sei sentito affidato e fiducioso nel disegno di Dio per te?
Come affronti i tempi di deserto e i tempi di raccolta della tua vita?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
23
Luglio
2024
Come sole e uva
commento di Gv 15,1-8, a cura di Martina Pampagnin