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La legge non ha mai reso gli uomini più giusti, neppure di poco; anzi, a causa del rispetto della legge, perfino le persone oneste sono quotidianamente trasformate in agenti dellʼingiustizia.
Henry David Thoreau
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mt 12,1-8)
In quel tempo, Gesù passò, in giorno di sabato, fra campi di grano e i suoi discepoli ebbero fame e cominciarono a cogliere delle spighe e a mangiarle. Vedendo ciò, i farisei gli dissero: «Ecco, i tuoi discepoli stanno facendo quello che non è lecito fare di sabato». Ma egli rispose loro: «Non avete letto quello che fece Davide, quando lui e i suoi compagni ebbero fame? Egli entrò nella casa di Dio e mangiarono i pani dell’offerta, che né a lui né ai suoi compagni era lecito mangiare, ma ai soli sacerdoti. O non avete letto nella Legge che nei giorni di sabato i sacerdoti nel tempio vìolano il sabato e tuttavia sono senza colpa? Ora io vi dico che qui vi è uno più grande del tempio. Se aveste compreso che cosa significhi: “Misericordia io voglio e non sacrifici”, non avreste condannato persone senza colpa. Perché il Figlio dellʼuomo è signore del sabato».
Mi lascio ispirare
I discepoli si fermano a raccogliere le spighe nel giorno di sabato perché hanno fame e i farisei colgono l’occasione per presentare la questione a Gesù sulla loro inosservanza del precetto del sabato dato da Dio. Nell’interpretazione dei farisei raccogliere delle spighe per mangiarle e mietere un campo per lavoro erano la stessa cosa e da questo nasceva la critica ai discepoli.
Gesù gli risponde richiamando altri episodi dove persone stimate come Davide e i sacerdoti, senza andare contro la legge del sabato, avevano fatto qualcosa che ritenevano giusto, come mangiare i pani dell’offerta o officiare i sacrifici nel tempio.
A una prima lettura Gesù potrebbe sembrare uno di quei genitori che per difendere i propri figli dalla severità del richiamo dell’insegnante racconta come anche il preferito della classe ha compiuto qualcosa di simile. Questa però è la deformazione a cui si rischia di abituarsi quando, prima che fare attenzione alla sostanza di una critica o di un richiamo, si delegittima chi lo presenta o piuttosto ci si autoassolve per l’ipocrisia ben mascherata che può accompagnare anche i migliori nelle loro azioni.
Le parole di Gesù richiamano invece qualcosa di più lontano. La parola della Legge non è un regolamento fuori dal tempo e dallo spazio, non è una parola assoluta, cioè sciolta e svincolata dalla storia, dalle relazioni e dalle situazioni. Come il sabato è il settimo giorno della creazione e non può essere svincolato dall’amore che precede il lento lavorio dei sei giorni precedenti. Così il suo rispetto non può precedere la vita concreta con le sue istanze, in cui l’amore e la cura di Dio si concretizzano per le sue creature.
Se riconosciamo nella Legge la Parola che porta inscritta questa cura che Dio ha per noi, questa Parola, più che un codice eterno scolpito sulla pietra, potrà risuonare sempre nuova e attuale nel cuore. A volte interrogando a volte inquietando, sarà come un segno di amore e di promessa in grado di accompagnare le nostre scelte e la nostra vita.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Come vivo la parola Legge legata alla mia fede? Con timore, con indifferenza, con durezza, con fiducia?
La persona di Gesù mi è vicina nei discernimenti, nelle scelte che faccio? Mi confronto con la sua Parola a volte dura altre volte accogliente?
Ci sono parole della Chiesa che mi allontanano o che non capisco e comprendo? Come reagisco a questo? Cerco un confronto?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
19
Luglio
2024
Legge per la vita
commento di Mt 12,1-8, a cura di Leonardo Angius SJ