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Padre, se anche tu non fossi il mio
padre, se anche fossi a me un estraneo,
fra tutti quanti gli uomini già tanto
pel tuo cuore fanciullo t’amerei.
Camillo Sbarbaro
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Gv 5,17-30)
In quel tempo, Gesù disse ai Giudei: «Il Padre mio agisce anche ora e anch’io agisco». Per questo i Giudei cercavano ancor più di ucciderlo, perché non soltanto violava il sabato, ma chiamava Dio suo Padre, facendosi uguale a Dio. Gesù riprese a parlare e disse loro: «In verità, in verità io vi dico: il Figlio da se stesso non può fare nulla, se non ciò che vede fare dal Padre; quello che egli fa, anche il Figlio lo fa allo stesso modo. Il Padre infatti ama il Figlio, gli manifesta tutto quello che fa e gli manifesterà opere ancora più grandi di queste, perché voi ne siate meravigliati. Come il Padre risuscita i morti e dà la vita, così anche il Figlio dà la vita a chi egli vuole. Il Padre infatti non giudica nessuno, ma ha dato ogni giudizio al Figlio, perché tutti onorino il Figlio come onorano il Padre. Chi non onora il Figlio, non onora il Padre che lo ha mandato. In verità, in verità io vi dico: chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato, ha la vita eterna e non va incontro al giudizio, ma è passato dalla morte alla vita. In verità, in verità io vi dico: viene l’ora – ed è questa – in cui i morti udranno la voce del Figlio di Dio e quelli che l’avranno ascoltata, vivranno. Come infatti il Padre ha la vita in se stesso, così ha concesso anche al Figlio di avere la vita in se stesso, e gli ha dato il potere di giudicare, perché è Figlio dell’uomo. Non meravigliatevi di questo: viene l’ora in cui tutti coloro che sono nei sepolcri udranno la sua voce e usciranno, quanti fecero il bene per una risurrezione di vita e quanti fecero il male per una risurrezione di condanna. Da me, io non posso fare nulla. Giudico secondo quello che ascolto e il mio giudizio è giusto, perché non cerco la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato.
Mi lascio ispirare
È sabato e Gesù ha appena compiuto un altro miracolo. Gesù va contro la legge del tempo. Agisce secondo un’altra legge, quella del Padre, una legge che sta agendo anche ora. Adesso. Non c’è un tempo fisso nella storia di Gesù. È tutto un divenire e noi siamo con lui, come Figli che seguono il Padre. È commovente ascoltare Gesù parlare del Padre suo: lo presenta e lo descrive attraverso se stesso e parla di sé attraverso il Padre. Parla di amore, un amore genitoriale, gratuito, forte. Un amore che dà vita e speranza a chi ha già conosciuto la morte o non vede più luce.
Gesù ci dona la verità, quella più profonda e intima che scaturisce dal suo rapporto con il Padre. Parla di sé come un Figlio – e proprio in quel Figlio si riflette tutta la nostra natura umana di figli che crescono imitando le persone a loro più prossime, come i genitori. È qui forse descritto quell’intreccio profondo tra essere genitori ed essere figli… Una sorta di genitorialità innata, che viene ancor prima di metterla in pratica.
Gesù ci parla di verità e di vita: lui è la vita che si dona per un amore grande che la nostra logica non è in grado di comprendere pienamente, ma può solo accoglierla. Il Padre dona al Figlio e attraverso di lui quel dono di vita si propaga a tutti noi.
Onorare e ascoltare sono i mezzi per entrare in questo rapporto intimo tra Padre e Figlio. È qui presente la relazione più forte di amore: si onora pregando e ringraziando, si ascolta con il cuore quello che la mente non è in grado di percepire, si perdona la fragilità e si dona con gratuità, così come Padre e Figlio ci hanno insegnato.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
In quale relazione mi sto veramente mettendo in gioco? Quanto profondamente desidero quell’Amore descritto da Gesù per il Padre?
Quanto vivo la genitorialità nella relazione con il mio prossimo?
Nella mia quotidianità, cosa mi aiuta a vivere la gratuità dell’amore?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
13
Marzo
2024
Tale Padre, tale Figlio
commento di Gv 5,17-30, a cura di Vanessa D'Urbano