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Nel diventare più maturo
scoprirai che hai due mani.
Una per aiutare te stesso,
l’altra per aiutare gli altri.
Audrey Hepburn
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mc 3,1-6)
Entrò di nuovo nella sinagoga. Vi era lì un uomo che aveva una mano paralizzata, e stavano a vedere se lo guariva in giorno di sabato, per accusarlo. Egli disse all’uomo che aveva la mano paralizzata: “Alzati, vieni qui in mezzo!”. Poi domandò loro: “È lecito in giorno di sabato fare del bene o fare del male, salvare una vita o ucciderla?”. Ma essi tacevano. E guardandoli tutt’intorno con indignazione, rattristato per la durezza dei loro cuori, disse all’uomo: “Tendi la mano!”. Egli la tese e la sua mano fu guarita. E i farisei uscirono subito con gli erodiani e tennero consiglio contro di lui per farlo morire.
Mi lascio ispirare
Fuggire il tranello o guarire la mano inaridita? Il gesto compiuto da Gesù è emblematico e programmatico: una sorta di manifesto in atto della sua missione. Il centro della missione di Gesù è il malato (qualsiasi bisognoso di qualsiasi guarigione) che non può vivere liberamente la propria esistenza e non può realizzare la sua missione nel mondo (la mano rappresenta l’arto dell’azione, dell’incidere nel mondo): quando l’umanità debole, impoverita e in difficoltà non è al centro, Gesù se ne prende cura, costi quel che costi, anche rimettendoci di persona.
Quel malato sono io che scrivo, quel malato sei tu che leggi: siamo raggiunti dall’amore del Signore che scioglierà le nostre aridità, senza farsi problemi, consapevolmente, senza lasciarsi intimorire da ciò che, invece, intimorisce noi.
«Tendi la mano» è l’espressione della guarigione ma è anche un gesto eloquente: si tende la mano “a” o “verso”, veniamo abilitati a entrare in relazione. Dopo aver provato l’affetto di Gesù nei nostri confronti, possiamo darlo e riceverlo in libertà: guarire significa amare più liberamente, con meno ostacoli e blocchi.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
In quale aspetto della tua vita e/o della tua personalità ti senti inaridito/inaridita?
C’è qualcosa che ti ostacola nel cercare e trovare una guarigione? Cosa?
Quand’è l’ultima volta che hai sentito la presenza calda e affettuosa di Gesù che si prende cura della tua aridità?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
17
Gennaio
2024
Tendi la mano
commento di Mc 3,1-6, a cura di Andrea Piccolo SJ