ph. by Matteo Suffritti SJ (Sacro Monte di Varallo, dettagli) -
Adorare
è sorprendere Dio
nella più piccola briciola.
José Tolentino Mendonça
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Lc 2,36-40)
[Maria e Giuseppe portarono il bambino a Gerusalemme per presentarlo al Signore.] Cʼera una profetessa, Anna, figlia di Fanuèle, della tribù di Aser. Era molto avanzata in età, aveva vissuto con il marito sette anni dopo il suo matrimonio, era poi rimasta vedova e ora aveva ottantaquattro anni. Non si allontanava mai dal tempio, servendo Dio notte e giorno con digiuni e preghiere. Sopraggiunta in quel momento, si mise anche lei a lodare Dio e parlava del bambino a quanti aspettavano la redenzione di Gerusalemme. Quando ebbero adempiuto ogni cosa secondo la legge del Signore, fecero ritorno in Galilea, alla loro città di Nàzaret. Il bambino cresceva e si fortificava, pieno di sapienza, e la grazia di Dio era su di lui.
Mi lascio ispirare
Occhi rigati di donna fedele
sanno scorgere pulsante
tra le pieghe e i rumori del tempo
quella visita che fa la differenza
abbraccio da abbracciare
nel tempio del sorriso
di quel bambino.
E Anna diventa usignolo coraggioso
compagna di lode
delle colombe più libere.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Che cosa sta aspettando la mia vita? Quali sono le prove che hanno fatto traballare la mia fedeltà? Chi sono i miei compagni di speranza?
Cosa sta contemplando la mia vita? Quali sono i frammenti che mi fanno intuire la forza della grazia nelle pieghe della mia quotidianità? In quale abbraccio, in quali sorrisi ritrovo me stesso?
Che cosa sta lodando la mia vita? Quali sono le parole che possono descrivere il dono di oggi? Con chi mi esercito ad inventare un linguaggio nuovo e più adeguato per affrontare il presente?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
30
Dicembre
2023
Sopraggiungere all’amore
commento di Lc 2,36-40, a cura di Matteo Suffritti SJ