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Quando ti accolgo accetto la mia quotidianità così com’è.
Non ho bisogno di avere nel mio cuore sentimenti sublimi da raccontarti.
Posso mettere ai tuoi piedi la mia quotidianità così com’è, poiché la ricevo da te.
P. K. Rahner
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Gv 10,1-10)
In quel tempo, Gesù disse: «In verità, in verità io vi dico: chi non entra nel recinto delle pecore dalla porta, ma vi sale da un’altra parte, è un ladro e un brigante. Chi invece entra dalla porta, è pastore delle pecore. Il guardiano gli apre e le pecore ascoltano la sua voce: egli chiama le sue pecore, ciascuna per nome, e le conduce fuori. E quando ha spinto fuori tutte le sue pecore, cammina davanti a esse, e le pecore lo seguono perché conoscono la sua voce. Un estraneo invece non lo seguiranno, ma fuggiranno via da lui, perché non conoscono la voce degli estranei». Gesù disse loro questa similitudine, ma essi non capirono di che cosa parlasse loro. Allora Gesù disse loro di nuovo: «In verità, in verità io vi dico: io sono la porta delle pecore. Tutti coloro che sono venuti prima di me, sono ladri e briganti, ma le pecore non li hanno ascoltati. Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvato; entrerà e uscirà e troverà pascolo. Il ladro non viene se non per rubare, uccidere e distruggere; io sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza».
Mi lascio ispirare
È possibile vivere bene “dentro e fuori” dal recinto? È possibile la cura dell’interiorità e allo stesso tempo il coinvolgimento nell’“esteriorità” di ogni giorno?
Si tratterà innanzitutto di accettare una tensione, capace però di dare nuovi frutti inaspettati.
Potrò stupirmi di questo, nella misura in cui eviterò il rischio di difendermi sia dentro che fuori dal recinto.
Se mi fiderò della storia, dell’esempio di Gesù di Nazareth potrò scoprire nuove possibilità.
Dentro al recinto del cuore potrò riempirmi di uno Spirito che mi darà nuove forze, sguardo più lucido su di me e sugli altri. Fuori dal recinto potrò annunciare un nuovo modo di accogliersi, comprendersi, sognare insieme.
Allora da dove ripartire? Dal gustare la bellezza del Vangelo, il nuovo modo di accogliere, dialogare, agire di Gesù di Nazareth. Parlerà al mio cuore e parlerà al cuore della mia quotidianità.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Cosa ti affatica nel guardarti dentro?
Come vivi la tensione tra quello che senti dentro te e le richieste di ogni giorno?
Quali sono i maggiori ostacoli che ti tengono distante dalla logica del Vangelo?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
30
Aprile
2023
Dentro e fuori
commento di Gv 10,1-10, a cura di Loris Piorar SJ