Cappella del Cristo, Castello di Javier, pH. BY José Luis Filpo Cabana, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons -
Caro cardo salutis.
La carne è il cardine della salvezza.
Tertulliano
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Gv 10,31-42)
In quel tempo, i Giudei raccolsero delle pietre per lapidare Gesù. Gesù disse loro: «Vi ho fatto vedere molte opere buone da parte del Padre: per quale di esse volete lapidarmi?». Gli risposero i Giudei: «Non ti lapidiamo per un’opera buona, ma per una bestemmia: perché tu, che sei uomo, ti fai Dio». Disse loro Gesù: «Non è forse scritto nella vostra Legge: “Io ho detto: voi siete dèi”? Ora, se essa ha chiamato dèi coloro ai quali fu rivolta la parola di Dio – e la Scrittura non può essere annullata –, a colui che il Padre ha consacrato e mandato nel mondo voi dite: “Tu bestemmi”, perché ho detto: “Sono Figlio di Dio”? Se non compio le opere del Padre mio, non credetemi; ma se le compio, anche se non credete a me, credete alle opere, perché sappiate e conosciate che il Padre è in me, e io nel Padre». Allora cercarono nuovamente di catturarlo, ma egli sfuggì dalle loro mani. Ritornò quindi nuovamente al di là del Giordano, nel luogo dove prima Giovanni battezzava, e qui rimase. Molti andarono da lui e dicevano: «Giovanni non ha compiuto nessun segno, ma tutto quello che Giovanni ha detto di costui era vero». E in quel luogo molti credettero in lui.
Mi lascio ispirare
Sarebbe più chiaro se questo brano oggi iniziasse al versetto precedente: «io e il Padre siamo una cosa sola». Infatti, è per questa scandalosa affermazione che «i Giudei raccolsero pietre per lapidarlo», stessa scena che si ripete prima della fine del nostro testo. Perché questa inclusione? Evidentemente si sta dicendo qualcosa di importante!
In effetti il punto è tutto qui, il problema in fondo è sempre lo stesso: credere che quest’uomo, bravo e potente che fa cose bellissime, non è solo un uomo, ma è il figlio di Dio, uguale a Lui!
Per i giudei di allora e per noi oggi la domanda essenziale è sempre questa: tu credi che Gesù è vero uomo e vero Dio? Che nella sua carne di uomo si manifesta il massimo del divino, cioè la Misericordia inesauribile?
In questi capitoli del vangelo di Giovanni ci sono, in sintesi, le “opere” che Gesù compie, gli ultimi grandi segni prima del compimento di tutte le sue opere nella passione-morte-resurrezione, in cui vedremo definitivamente la gloria del Figlio di Dio innalzato. Volto del Padre, unito a Lui, manifestazione della sua gloria: l’uomo-Dio crocifisso che salva.
Per i giudei (che poi non sono tutti i giudei, ma i loro capi, occupati più dal potere che dalla fede) questo è uno scandalo, per noi un non-senso.
A meno che non accogliamo la sua testimonianza come vera, non apriamo il cuore a questa rivelazione. Che se poi ci pensiamo bene, proprio questo è il nostro desiderio: non un dio onnipotente ma lontano, piuttosto un dio meno potente ma vicino; uno come noi e nello stesso tempo altro da noi! Gesù lo sa, sa che noi cerchiamo proprio questo Dio vicino, ma che non si riduca semplicemente a noi, per questo ci invita a credere alle sue opere e ancor di più alla sua opera che è il mistero pasquale.
“Credete nelle opere!” è una sorta di preghiera che Gesù ci rivolge, proprio perché sa! Fidiamoci e apriamoci a Lui, il non-senso iniziale si trasformerà in dolce consolazione e avremo trovato ciò che da sempre cerchiamo… finalmente!
Buona giornata.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
In quale luogo della mia vita sento il mio cuore più aperto ad accogliere questo Dio uomo?
Quando ho sentito Dio vicino?
In quali opere mi sento chiamato a credere, oggi?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
31
Marzo
2023
Non solo un uomo
commento di Gv 10,31-42, a cura di Stefano Titta SJ