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La fede è un dono gratuito di Dio che chiede l’umiltà e il coraggio di fidarsi e affidarsi, per vedere il luminoso cammino dell’incontro tra Dio e gli uomini, la storia della salvezza.
Papa Francesco
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Gv 5,31-47)
In quel tempo, Gesù disse ai Giudei: «Se fossi io a testimoniare di me stesso, la mia testimonianza non sarebbe vera. C’è un altro che dà testimonianza di me, e so che la testimonianza che egli dà di me è vera. Voi avete inviato dei messaggeri a Giovanni ed egli ha dato testimonianza alla verità. Io non ricevo testimonianza da un uomo; ma vi dico queste cose perché siate salvati. Egli era la lampada che arde e risplende, e voi solo per un momento avete voluto rallegrarvi alla sua luce. Io però ho una testimonianza superiore a quella di Giovanni: le opere che il Padre mi ha dato da compiere, quelle stesse opere che io sto facendo, testimoniano di me che il Padre mi ha mandato. E anche il Padre, che mi ha mandato, ha dato testimonianza di me. Ma voi non avete mai ascoltato la sua voce né avete mai visto il suo volto, e la sua parola non rimane in voi; infatti non credete a colui che egli ha mandato. Voi scrutate le Scritture, pensando di avere in esse la vita eterna: sono proprio esse che danno testimonianza di me. Ma voi non volete venire a me per avere vita. Io non ricevo gloria dagli uomini. Ma vi conosco: non avete in voi l’amore di Dio. Io sono venuto nel nome del Padre mio e voi non mi accogliete; se un altro venisse nel proprio nome, lo accogliereste. E come potete credere, voi che ricevete gloria gli uni dagli altri, e non cercate la gloria che viene dall’unico Dio? Non crediate che sarò io ad accusarvi davanti al Padre; vi è già chi vi accusa: Mosè, nel quale riponete la vostra speranza. Se infatti credeste a Mosè, credereste anche a me; perché egli ha scritto di me. Ma se non credete ai suoi scritti, come potrete credere alle mie parole?».
Mi lascio ispirare
Come faccio a sapere che ci sei davvero?
Come faccio a sapere che sei tu la soluzione alla mia sete di vita?
Come faccio a fidarmi di te, se quel che ho a volte sono solo parole prese da un libro scritto prima ancora che io fossi anche solo pensata?
Come posso credere che esisti ancora, che sei per me ancora qui?
Ci sono luci, flebili e tremolanti, che ogni tanto mi fanno chiedere se ci sei e credere che forse sì, ci sei.
Le ho seguite per tanto tempo quelle luci, piccole scintille nel grigio.
E poi un giorno sei arrivato come vera luce, splendente e viva, piena di vita, nei sorrisi e negli occhi di persone sconosciute, ma che mi hanno aperta alla vita portandomi e insegnandomi la tua bellezza, la tua misericordia, il tuo essere casa per tutti, la passione per te, cos’è l’amore vero.
E da quel giorno la luce è ferma e fissa nei volti, nei gesti, nelle parole di chi ho accanto e anche le parole scritte hanno un volto nuovo: quello di chi ti è stato testimone per me.
Ti ringrazio, Padre, per i testimoni che mi hai messo sulla strada: senza di loro, non avrei mai creduto davvero che tu ci sei.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Chi è stato per te testimone di Cristo?
In che modo distingui nella tua vita la luce vera di Cristo da quella apparente?
Quando non sei riuscito a credere, nonostante i segni della presenza di Dio nella tua vita? Come hai vissuto questo tempo?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
23
Marzo
2023
E tu, credi?
commento di Gv 5,31-47, a cura di Martina Pampagnin