Giotto, Crocifisso di Santa Maria Novella, 1290-1295 (particolare) -
All’alba come di notte tardi
quanti ne entrano a testa bassa,
tanti sembra si vergognino
di chiederti aiuto a mani strette,
tanti altri non li immagineresti
forse per gli abbigliamenti colorati
la poca dimestichezza con panche e ceri,
ma quando si siedono come si vede
che con la voce rotta gli occhi gonfi
ti chiamano, ti cercano veramente.
S. Onofrio, cappella del Bambin Gesù. Daniele Mencarelli.
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mc 7,1-13)
In quel tempo, si riunirono attorno a Gesù i farisei e alcuni degli scribi, venuti da Gerusalemme. Avendo visto che alcuni dei suoi discepoli prendevano cibo con mani impure, cioè non lavate – i farisei infatti e tutti i Giudei non mangiano se non si sono lavati accuratamente le mani, attenendosi alla tradizione degli antichi e, tornando dal mercato, non mangiano senza aver fatto le abluzioni, e osservano molte altre cose per tradizione, come lavature di bicchieri, stoviglie, di oggetti di rame e di letti –, quei farisei e scribi lo interrogarono: «Perché i tuoi discepoli non si comportano secondo la tradizione degli antichi, ma prendono cibo con mani impure?». Ed egli rispose loro: «Bene ha profetato Isaìa di voi, ipocriti, come sta scritto: “Questo popolo mi onora con le labbra, ma il suo cuore è lontano da me. Invano mi rendono culto, insegnando dottrine che sono precetti di uomini”. Trascurando il comandamento di Dio, voi osservate la tradizione degli uomini». E diceva loro: «Siete veramente abili nel rifiutare il comandamento di Dio per osservare la vostra tradizione. Mosè infatti disse: “Onora tuo padre e tua madre”, e: “Chi maledice il padre o la madre sia messo a morte”. Voi invece dite: “Se uno dichiara al padre o alla madre: Ciò con cui dovrei aiutarti è korbàn, cioè offerta a Dio”, non gli consentite di fare più nulla per il padre o la madre. Così annullate la parola di Dio con la tradizione che avete tramandato voi. E di cose simili ne fate molte».
Mi lascio ispirare
I farisei guardano le mani dei discepoli: cosa vedono? Un mezzo di trasgressione. Sono fermi alla superficie sporca delle mani che le fa impure, non degne del fuoco, lontane dalla fiamma che è ciò che purifica. I farisei sono l’esempio della cecità dei vedenti, agiscono mossi dalla norma, divenuta ormai un suono tanto interiorizzato che appanna la vista nel migliore dei casi e rende ciechi nel peggiore. Ma io, cosa vedo? Come saranno state davvero le mani dei discepoli? Mani di pescatori che tirano reti e puliscono pesci, di evangelisti che scrivono, di zeloti abituati alle armi, mani di donne, mani di chiamati․․․
Tra queste mani ci sono anche le mie, mani che appartengono a me che posso guardare con fare fariseo – strumento di trasgressione della norma e propaggine da purificare nel confessionale – oppure posso guardarle veramente: cosa vedo? Come sono le mie mani?
E poi le mani di Gesù, mani di carpentiere, non prive di schegge, ruvide al tatto. Quasi carta vetrata quando toccano per guarire e lavare, eppure le più sante per elevare al cielo il corpo e il calice. Mani inchiodate, per fissare in eterno l’apertura delle ali, e mani risorte con i segni dei chiodi per essere casa a ogni mia cicatrice.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Quando ho osservato l’ultima volta delle mani?
Che rapporto ho con le mie mani?
Cosa mi piace delle mani di Gesù?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
7
Febbraio
2023
Mani
commento di Mc 7,1-13, a cura di Giuseppe Amalfa SJ