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L’umanità non potrà mai vedere la fine dei suoi guai fino a quando gli amanti della saggezza non arriveranno a detenere il potere politico, ovvero i detentori del potere non diventeranno amanti della saggezza.
Platone
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mt 21,23-27)
In quel tempo, Gesù entrò nel tempio e, mentre insegnava, gli si avvicinarono i capi dei sacerdoti e gli anziani del popolo e dissero: «Con quale autorità fai queste cose? E chi ti ha dato questa autorità?». Gesù rispose loro: «Anch’io vi farò una sola domanda. Se mi rispondete, anch’io vi dirò con quale autorità faccio questo. Il battesimo di Giovanni da dove veniva? Dal cielo o dagli uomini?». Essi discutevano fra loro dicendo: «Se diciamo: “Dal cielo”, ci risponderà: “Perché allora non gli avete creduto?”. Se diciamo: “Dagli uomini”, abbiamo paura della folla, perché tutti considerano Giovanni un profeta». Rispondendo a Gesù dissero: «Non lo sappiamo». Allora anch’egli disse loro: «Neanch’io vi dico con quale autorità faccio queste cose».
Mi lascio ispirare
I capi dei sacerdoti sentono a rischio il potere e l’importanza di cui godono. Sono coscienti del potere che hanno le parole di Gesù sulle persone. Feriti nell’ego, cercano di ripristinare lo status quo. E invece non ci riescono.
Anche a noi può capitare di abituarci tanto a un ruolo di servizio da maturare un attaccamento nei confronti dei vantaggi che ne traiamo, fino a sentire che quelle cose ci spettano di diritto, a sentirci importanti per il ruolo che ricopriamo. Guai a chi minaccia tutto questo!
Dio ci provoca come Gesù provoca i capi dei sacerdoti, per farci rimettere in discussione e ricordarci che non è il potere a darci pienezza. Il disegno è un altro.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Quando ti sentito a rischio di perdere un ruolo di “privilegio”?
Quali sono i bisogni che nutrono il desiderio di quella posizione?
In quali occasioni hai vissuto l’esperienza di sentire soddisfatti quei bisogni senza dover esercitare alcun potere?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
12
Dicembre
2022
Tenere a bada l’ego
commento di Mt 21,23-27, a cura di Ettore Di Micco