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Se niente ci salva dalla morte, che almeno l’amore ci salvi dalla vita.
Pablo Neruda
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Lc 17,26-37)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Come avvenne nei giorni di Noè, così sarà nei giorni del Figlio dell’uomo: mangiavano, bevevano, prendevano moglie, prendevano marito, fino al giorno in cui Noè entrò nell’arca e venne il diluvio e li fece morire tutti. Come avvenne anche nei giorni di Lot: mangiavano, bevevano, compravano, vendevano, piantavano, costruivano; ma, nel giorno in cui Lot uscì da Sòdoma, piovve fuoco e zolfo dal cielo e li fece morire tutti. Così accadrà nel giorno in cui il Figlio dell’uomo si manifesterà. In quel giorno, chi si troverà sulla terrazza e avrà lasciato le sue cose in casa, non scenda a prenderle; così, chi si troverà nel campo, non torni indietro. Ricordatevi della moglie di Lot. Chi cercherà di salvare la propria vita, la perderà; ma chi la perderà, la manterrà viva. Io vi dico: in quella notte, due si troveranno nello stesso letto: l’uno verrà portato via e l’altro lasciato; due donne staranno a macinare nello stesso luogo: l’una verrà portata via e l’altra lasciata». Allora gli chiesero: «Dove, Signore?». Ed egli disse loro: «Dove sarà il cadavere, lì si raduneranno insieme anche gli avvoltoi».
Mi lascio ispirare
Mangiare, bere, prendere moglie o marito, comprare o vendere, piantare e costruire: l’elenco potrebbe continuare con tanti verbi che riempiono la nostra quotidianità. Alcuni esprimono il nostro agire ordinario, altri nascondono il tendere verso qualcosa di più “vantaggioso” o di più importante (come il trarre profitto, il progettare qualcosa per sé o mettere su famiglia) e implicano tempi più lunghi ed impegni prolungati, in vista di un obiettivo a medio/lungo termine.
Ebbene: ciascuna di questa cosa dirà la verità di ciò che siamo, quando il Figlio dell’uomo si manifesterà a noi. Non la dedurremo dall’essere colpiti a morte o lasciati in vita, dall’essere annientati o preservati. Sarebbe terribile se fosse così, tanto più in un’epoca in cui capita di assistere a continui cataclismi naturali (e non solo quelli) in cui qualcuno si salva e qualcuno no. Vorrebbe dire che chi non si è salvato si meritava di morire? Cosa ce ne faremmo di un dio del genere?
No. Qui Gesù ci dice “non farti distrarre” dal vivere quotidiano! Certo che è necessario mangiare e bere, comprare o vendere, così come può essere cosa molto buona prendere moglie o marito, piantare o costruire. Ma tutto ciò non ha alcun valore se distoglierà dal guardare all’essenziale che è perdere la propria vita per donarla, amare e guardare al Signore che mi invita a imitarlo. Allora non conterà se sarai “preso” o “lasciato” e per quale motivo, ma solo come avrai vissuto.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Fai l’elenco dei verbi che riempiono la tua giornata. Quali obiettivi sottendono?
Quando ti capita di vivere un impegno con l’obiettivo sottointeso di guadagnarti la salvezza?
In quale situazione hai voluto impegnare le tue energie donandoti prima ancora che perseguendo un risultato?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
11
Novembre
2022
Chi è veramente salvo?
commento di Lc 17,26-37, a cura di Lorena Armiento s.a.