Ph. Matteo Suffritti SJ, dettaglio della statua colossale di Costantino -
Le cose dell’anima devono sempre essere considerate con larghezza, vastità e grandezza, senza paura di esagerare, perché l’anima è molto più capace di quanto possiamo immaginare e in tutte le sue parti si espande la luce del Sole che risiede nel mezzo.
Teresa d’Avila
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Lc 12,39-48)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora viene il ladro, non si lascerebbe scassinare la casa. Anche voi tenetevi pronti perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo». Allora Pietro disse: «Signore, questa parabola la dici per noi o anche per tutti?». Il Signore rispose: «Chi è dunque l’amministratore fidato e prudente, che il padrone metterà a capo della sua servitù per dare la razione di cibo a tempo debito? Beato quel servo che il padrone, arrivando, troverà ad agire così. Davvero io vi dico che lo metterà a capo di tutti i suoi averi. Ma se quel servo dicesse in cuor suo: “Il mio padrone tarda a venire” e cominciasse a percuotere i servi e le serve, a mangiare, a bere e a ubriacarsi, il padrone di quel servo arriverà un giorno in cui non se l’aspetta e a un’ora che non sa, lo punirà severamente e gli infliggerà la sorte che meritano gli infedeli. Il servo che, conoscendo la volontà del padrone, non avrà disposto o agito secondo la sua volontà, riceverà molte percosse; quello invece che, non conoscendola, avrà fatto cose meritevoli di percosse, ne riceverà poche. A chiunque fu dato molto, molto sarà chiesto; a chi fu affidato molto, sarà richiesto molto di più».
Mi lascio ispirare
Non solo immagini tratte dalla natura: il maestro spesso si ispira a fatti della vita sociale, oggi questioni da padroni di casa, vicende con ladri e servi.
Chissà se Gesù sta pensando a qualche fatto di cronaca specifico: un vicino di casa che, ingenuamente troppo sicuro della sua “proprietarietà”, credeva di non dover stare attento alla visita indiscreta di qualche ladruncolo; la storia di un servo che si era messo a fare il bello e il cattivo tempo nelle responsabilità che gli erano state affidate, percependo troppo distante o troppo debole la presenza del suo signore – storia poi finita male per questo servo poco realista.
Gesù invita i suoi amici a una sapienza semplice e semplificante. Mantenere responsabilmente l’orizzonte grande e limpido, mantenere pulito il rapporto con la realtà, che è sempre in relazione. Non stancarsi di vigilare sulle cose importanti, attenti ad accogliere in un modo più consapevole ogni tipo di visita, pronti a riabbracciare con gioia il ritorno del Signore.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Quali sono le cose preziose della mia vita? In che modo cerco di vigilare perché rimangano vive e presenti in me?
Anche a me sono affidati dei volti, delle storie, dei progetti. Mi prendo il tempo di riconoscere il mistero di questa fiducia. Come la vivo?
Cosa dicono a me queste parabole? In che misura posso riconoscermi nella figura del padrone ingenuo o del servo poco realista?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
19
Ottobre
2022
Un orizzonte grande e realista
commento di Lc 12,39-48, a cura di Matteo Suffritti SJ