- Ph. by Arjun via Pixahive
Se tu vuoi che nel momento che vi avete da lasciare
non si senta lo spavento di non saper più cosa fare...
Basta solo ricordarsi, perché avvenga tutto questo,
la promessa di trovarsi e vedersi ancora presto.
Questa promessa è poi la sola cosa che abbia un valore vero:
ti fa sembrare un po’ color di rosa il mondo anche più nero!
Fausto Amodei, Cantacronache, Qualcosa da aspettare
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mt 25, 1-13)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli questa parabola: «Il regno dei cieli sarà simile a dieci vergini che presero le loro lampade e uscirono incontro allo sposo. Cinque di esse erano stolte e cinque sagge; le stolte presero le loro lampade, ma non presero con sé l’olio; le sagge invece, insieme alle loro lampade, presero anche l’olio in piccoli vasi. Poiché lo sposo tardava, si assopirono tutte e si addormentarono. A mezzanotte si alzò un grido: “Ecco lo sposo! Andategli incontro!”. Allora tutte quelle vergini si destarono e prepararono le loro lampade. Le stolte dissero alle sagge: “Dateci un po’ del vostro olio, perché le nostre lampade si spengono”. Le sagge risposero: “No, perché non venga a mancare a noi e a voi; andate piuttosto dai venditori e compratevene”. Ora, mentre quelle andavano a comprare l’olio, arrivò lo sposo e le vergini che erano pronte entrarono con lui alle nozze, e la porta fu chiusa. Più tardi arrivarono anche le altre vergini e incominciarono a dire: “Signore, signore, aprici!”. Ma egli rispose: “In verità io vi dico: non vi conosco”. Vegliate dunque, perché non sapete né il giorno né l’ora».
Mi lascio ispirare
Chissà quanto ci sarà da aspettare, qui. Che scherzi mi farà la stanchezza. Sembra quasi che non debba arrivare più nulla, più nessuno. Che tutto si risolverà in quest’attesa. Comincio a non essere nemmeno sicura che qualcuno arriverà. Ho aspettato così tanto che anche la fiamma della mia lampada vacilla: si è improvvisamente allungata tantissimo, ma adesso è piccolissima, illumina tremula appena un palmo di terreno. E quando arriverà il buio, non saprò più come aspettare, chi aspettare…
Perché attenderti, Signore, è un gioioso gioco di speranza cui partecipare con la giusta attrezzatura: un cuore fiducioso e vigile. Pronta ad aspettare, perché già nell’attesa sono con te – e allora non può bastare un ritardo a togliermi la speranza, nessun buio può spaventarmi.
E nell’assoluta precarietà dell’attesa, possa il desiderio di te essere olio che alimenta la fiamma della mia fiducia.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Quando la fiamma della tua lampada ha vacillato?
Quale buio temi che ti impedisca di vivere serenamente le tue attese?
Quale attesa affidi al Signore, perché possa abitarla e illuminarla standoti accanto?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
26
Agosto
2022
Un gioco di speranza
commento di Mt 25, 1-13, a cura di Verena M.