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Non si potendo ottenere le cose grande senza qualche pericolo, si debbono le imprese accettare ogni volta che la speranza è maggiore che la paura.
Francesco Guicciardini
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mt 22,1-14)
In quel tempo, Gesù, riprese a parlare loro con parabole [ai capi dei sacerdoti e ai farisei] e disse: «Il regno dei cieli è simile a un re, che fece una festa di nozze per suo figlio. Egli mandò i suoi servi a chiamare gli invitati alle nozze, ma questi non volevano venire. Mandò di nuovo altri servi con quest’ordine: “Dite agli invitati: Ecco, ho preparato il mio pranzo; i miei buoi e gli animali ingrassati sono già uccisi e tutto è pronto; venite alle nozze!”. Ma quelli non se ne curarono e andarono chi al proprio campo, chi ai propri affari; altri poi presero i suoi servi, li insultarono e li uccisero. Allora il re si indignò: mandò le sue truppe, fece uccidere quegli assassini e diede alle fiamme la loro città. Poi disse ai suoi servi: “La festa di nozze è pronta, ma gli invitati non erano degni; andate ora ai crocicchi delle strade e tutti quelli che troverete, chiamateli alle nozze”. Usciti per le strade, quei servi radunarono tutti quelli che trovarono, cattivi e buoni, e la sala delle nozze si riempì di commensali. Il re entrò per vedere i commensali e lì scorse un uomo che non indossava l’abito nuziale. Gli disse: “Amico, come mai sei entrato qui senza l’abito nuziale?”. Quello ammutolì. Allora il re ordinò ai servi: “Legatelo mani e piedi e gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti”. Perché molti sono chiamati, ma pochi eletti.
Mi lascio ispirare
Davanti a un rumore improvviso, il riccio alza gli aculei, la tartaruga si stringe nel suo guscio, il cane si desta sulle zampe.
Gli esseri umani hanno reazioni simili, ma quel che stupisce, le hanno anche davanti a delle parole, per di più delle parole liete, come quelle di un invito a una festa di nozze. “Non ho voglia, non conosco nessuno, mi annoio”. Uomini e donne riescono a percepire un invito come una minaccia alla loro tranquillità e alla loro indipendenza.
Accogliere l’invito, prendere la decisione di andare alle nozze, è un grande passo ma non mette al riparo dal pericolo. Stare tra persone allegre, forse anche euforiche, rappresenta una minaccia per la parte “musona” di ciascuno, quella troppo seria di chi ha sempre cose importanti da fare.
È tempo di togliersi l’abito da lavoro e vestirsi eleganti, per le nozze. Ma che fatica!
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Ascolti di più le buone notizie o quelle cattive? Come ti fanno sentire?
In quali occasioni ti capita di riconoscere una parte “musona” in te stesso?
Cosa può aiutarti a uscire dal ruolo di persona troppo seria e a festeggiare con gioia?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
18
Agosto
2022
Un invito pericoloso
commento di Mt 22,1-14, a cura di Stefano Corticelli SJ