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Ho avuto un istante di grande pace. Forse è questa la felicità.
Virginia Woolf
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Lc 10,1-12.17-20)
In quel tempo, il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi. Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada. In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all’altra. Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: “È vicino a voi il regno di Dio”. Ma quando entrerete in una città e non vi accoglieranno, uscite sulle sue piazze e dite: “Anche la polvere della vostra città, che si è attaccata ai nostri piedi, noi la scuotiamo contro di voi; sappiate però che il regno di Dio è vicino”. Io vi dico che, in quel giorno, Sòdoma sarà trattata meno duramente di quella città». I settantadue tornarono pieni di gioia, dicendo: «Signore, anche i demòni si sottomettono a noi nel tuo nome». Egli disse loro: «Vedevo Satana cadere dal cielo come una folgore. Ecco, io vi ho dato il potere di camminare sopra serpenti e scorpioni e sopra tutta la potenza del nemico: nulla potrà danneggiarvi. Non rallegratevi però perché i demòni si sottomettono a voi; rallegratevi piuttosto perché i vostri nomi sono scritti nei cieli».
Mi lascio ispirare
A volte le preghiere funzionano e otteniamo esattamente quello che volevamo. I demoni, che sono tutto ciò che non riusciamo a controllare del mondo, la malattia, le relazioni difficili, la paura di non farcela, i problemi economici… a volte sembra che un aiuto dall’alto li porti via per la nostra felicità.
Eppure, nonostante ringraziare Dio per queste situazioni sia sempre la base per la costruzione della vera gioia, Gesù ci invita a non focalizzarci solo su questo. Il vero motivo di allegria sarà allora aver incontrato lui e aver sentito il suo amore, aver capito che il collegamento fra cielo e terra sta nella relazione tra noi e Gesù, nello Spirito Santo che ci fa sentire amati e che ci chiama per nome come un vecchio amico, che sa chi siamo e ci chiede di far parte della sua messe.
Da questo arriva la vera pace, quella che può essere donata, forse talvolta rifiutata dagli altri, ma che non ci può mai essere tolta.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
In che occasione ho provato la vera pace tra me e il mondo?
In quale occasione mi sono sentita mandata dal Signore per la pace?
Cosa è per ma la felicità?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
3
Luglio
2022
Fra cielo e terra
commento di Lc 10,1-12.17-20, a cura di Gloria Ruvolo