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Ora che ho perso la vista, ci vedo di più.
Nuovo Cinema Paradiso
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mc 8,22-26)
Giunsero a Betsàida, e gli condussero un cieco, pregandolo di toccarlo. Allora prese il cieco per mano, lo condusse fuori dal villaggio e, dopo avergli messo della saliva sugli occhi, gli impose le mani e gli chiese: “Vedi qualcosa?”. Quello, alzando gli occhi, diceva: “Vedo la gente, perché vedo come degli alberi che camminano”. Allora gli impose di nuovo le mani sugli occhi ed egli ci vide chiaramente, fu guarito e da lontano vedeva distintamente ogni cosa. E lo rimandò a casa sua dicendo: “Non entrare nemmeno nel villaggio”.
Mi lascio ispirare
L’episodio si apre con il cieco che è condotto da Gesù e con le persone che lo portano che pregano Gesù per lui. In questa semplice constatazione vengono racchiusi gli anni della nostra storia personale, fatta di tante persone che ci hanno portato, spinto, trascinato, convinto, che hanno fatto il tifo per noi, che hanno creduto in noi più di quanto non lo facessimo noi stessi. Anni a anni di persone che hanno pregato e chiesto per noi quello che noi non sapevamo o non osavamo chiedere. Altri hanno fatto per noi, altri hanno contribuito a che Gesù ci toccasse…
Cosa vede o non vede questo cieco? Non si tratta solo di vedere o non vedere, si tratta di vedere bene, si tratta dei particolari, dei colori, delle sfumature – cioè della bellezza e della multiformità della realtà, dei confini delle cose e della loro distinguibilità: ogni cosa è unica perché è diversa ed è diversa in quanto è unica.
La vista, ovvero la saggezza che manca a quest’uomo (come manca anche a noi!) può essere donata solamente nella gradualità, nel confronto quotidiano e tenace con la realtà delle cose create e non con le nostre belle parole, i nostri slogan accattivanti e sempre parziali, i nostri modi di pensare benpensanti. Ci vuole un accompagnatore, un maestro, un saggio che ci trasmetta la saggezza, che sappia come funzioni il vedere, che conosca la luce (quella adatta) e che conosca l’occhio dell’uomo…
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Torna indietro con la memoria, ricorda tre o quattro persone che ti hanno sostenuto, accompagnato, incoraggiato. Ringrazia nel tuo cuore.
Cos’è che in questo momento della tua vita non vedi chiaro? In quali di queste situazioni potrebbe aiutarti cambiare il tuo modo di guardare?
Tutti abbiamo i nostri mentori e i nostri maestri: che ne dici dei tuoi? Ti aiutano ancora? O è il momento di cambiare?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
16
Febbraio
2022
Vedere distintamente
commento di Mc 8,22-26, a cura di Andrea Piccolo SJ