Ph. by Irene Ortiz -
Il bello
è non avere
una mente. Sentimenti:
oh, quelli ce l’ho; mi
governano. Ho
un signore in cielo
chiamato sole, e mi apro
per lui, mostrandogli
il fuoco del mio cuore, fuoco
come la sua presenza.
Louise Glück, Il papavero rosso
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Lc 16,9-15)
In quel tempo, Gesù diceva ai discepoli: «Fatevi degli amici con la ricchezza disonesta, perché, quando questa verrà a mancare, essi vi accolgano nelle dimore eterne. Chi è fedele in cose di poco conto, è fedele anche in cose importanti; e chi è disonesto in cose di poco conto, è disonesto anche in cose importanti. Se dunque non siete stati fedeli nella ricchezza disonesta, chi vi affiderà quella vera? E se non siete stati fedeli nella ricchezza altrui, chi vi darà la vostra? Nessun servitore può servire due padroni, perché o odierà lʼuno e amerà lʼaltro, oppure si affezionerà allʼuno e disprezzerà lʼaltro. Non potete servire Dio e la ricchezza». I farisei, che erano attaccati al denaro, ascoltavano tutte queste cose e si facevano beffe di lui. Egli disse loro: «Voi siete quelli che si ritengono giusti davanti agli uomini, ma Dio conosce i vostri cuori: ciò che fra gli uomini viene esaltato, davanti a Dio è cosa abominevole».
Mi lascio ispirare
Verrà a mancare. La ricchezza verrà a mancare, ma resteranno gli amici che anche attorno a essa si possono costruire. Si celebra l’eterno dell’amico, che apre dimore, allarga le braccia allʼaccoglienza… sono indizi del regno di Dio che si racconta con queste forme. Il volto stesso dell’amico che posso scorgere, tende verso colui che ci chiama amici, Cristo. Magari non tutte le amicizie che vivo si presentano così, forse proprio per questo qui posso cogliere una chiamata a rivedere il mio modo di viverle.
Cose di poco conto. Quante cose liquidiamo come inutili! Anche a ragione… Le parole un po’ sui generis di Gesù che indicano nella “ricchezza disonesta” – una cosa indiscutibilmente di poco conto – un’occasione di fedeltà, forse disorientano. Ci provoca Gesù, perché la fedeltà rimanda sempre alle relazioni che gravitano anche attorno a “cose di poco conto”. Spesso i padri del deserto davano ai novizi incarichi di poco conto per provarli nella fedeltà, come annaffiare un palo secco… Ma posso anche pensare a una relazione d’amore, dove la fedeltà si misura in cose di poco conto, regalare una rosa, attaccare un lucchetto a una ringhiera…
Attaccati al denaro. Sono quanti tagliano le relazioni, i farisei di ieri e di oggi. Attaccati al denaro o alla norma non possono nascondere la secchezza del loro cuore a Dio. Ed è abominio, qualcosa da allontanare, movimento contrario all’essere attaccati. Posso fare attenzione a quei miei attaccamenti che allontanano le relazioni, agli abomini che chiudono le porte.
Essere amici, attenti alle cose da poco… è bello servire così il Signore.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Come vivo l’amicizia?
Cosa mi stupisce delle piccole cose?
Quali attaccamenti mi impediscono di vivere le relazioni?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
6
Novembre
2021
Cose di poco conto
commento di Lc 16,9-15, a cura di Giuseppe Amalfa SJ